Politica
28 Marzo 2017
Per la consigliera regionale del Pd va chiarito il confine tra responsabilità politica e tecnica

Zappaterra dopo la condanna: “Delusa e amareggiata”

di Redazione | 3 min

Leggi anche

“Il cortile di via Fiume non va asfaltato”

"Esprimiamo piena solidarietà ai cittadini e al Comitato di via Fiume, impegnati da mesi in una battaglia civile e determinata per la tutela del giardino storico racchiuso all’interno del complesso condominiale degli anni ’30, nel cuore del quartiere Giardino a Ferrara"

Tubature acqua rotte. Marchi: “Chiedere conto a Hera”

La rottura, prima in via Bacelli, poi tra via Medini e via Panetti, nell'arco di una settimana, la prima il 9 maggio mentre la seconda il 15, spingono la consigliera comunale Marzia Marchi a presentare un'interrogazione all'amministrazione

“Le sentenze si rispettano, ma non nego di essere delusa e amareggiata”. È la reazione di Marcella Zappaterra alla sentenza definitiva della Corte dei Conti di Roma che la condanna, insieme agli assessori firmatari della delibera, a oltre 50mila euro per danno erariale per la retribuzione al capo di gabinetto Manuela Paltrinieri, avvenuto mentre era presidente della Provincia di Ferrara.

Il primo cruccio dell’attuale consigliera regionale del Pd, oltre all’aver appreso della sentenza da Estense.com, visto che “la Corte non ha avuto lo scrupolo di notificare il provvedimento né al mio legale né a me direttamente”, riguarda il fatto di “non riuscire ancora a capire concretamente dove ho sbagliato”.

La Zappaterra ricorda che la Corte ha ritenuto che la nomina sia stata effettuata in conformità al principio costituzionale di buon andamento (precisando, in particolare, che “il curriculum vitae della signora Paltrinieri non può ritenersi incongruo e/o incompatibile con le funzioni dalla stessa in concreto esercitate”, tanto che ha rigettato il motivo di appello della procura), che il curriculum dell’incaricata fosse compatibile con le funzioni e che la laurea non fosse indispensabile. L’unico aspetto contestato è la misura del trattamento economico accessorio, “ma di tale contestazione non viene data motivazione adeguata. Si fa riferimento al fatto che in qualità di Presidente avrei dovuto fare un’istruttoria più rigorosa sul compenso quando invece la normativa non prevede alcuna istruttoria da parte del Presidente, se non sul profilo della qualificazione professionale sul quale la stessa Corte ha chiarito l’adeguatezza. Non saprei proprio a quali altri soggetti avrei dovuto chiedere pareri, oltre a quelli coinvolti, per meglio definire l’istruttoria tenuto conto che anche le consulenze esterne degli enti a volte sono motivo di contenzioso con la Corte dei Conti”.

Insomma, si tratta secondo la Zappaterra di “una sentenza difficile da digerire” e che “pone una questione di fondo che riguarda il confine tra la responsabilità politica e quella tecnica. Se l’interpretazione che passa è che debbano essere sullo stesso piano mi chiedo perché lo Stato continui ad imporre agli enti locali figure come quella dei segretari comunali (solo per fare un esempio), sostanziosamente pagate per garantire la legittimità degli atti”.

“In queste situazioni si prova una certa frustrazione – conclude -, ma almeno è chiaro che non c’è stato dolo, non ho favorito un mio interesse personale e tantomeno ho abusato dei miei poteri”. Quanto alla collega in assemblea regionale, Raffaella Sensoli, che ne chiede le dimissioni, “sono anche certa che non mi abbiano intestato polizze assicurative, giusto per dare al Movimento 5 Stelle che non ha certamente letto la sentenza, la dimensione del problema. Non mi consola, ma almeno non vengono messe in discussione la serietà e l’onesta con le quali ho sempre agito”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com