Ancora una protesta animalista contro lo stabulario Unife presso il polo biomedico. Questa volta sono entrati in azione i 100%Animalisti con il loro ‘tradizionale’ metodo: un blitz notturno con affissione di locandine adesive.
Il gesto è stato poi rivendicato sul sito dell’associazione, con una nota in cui viene sottolineata la sofferenza dei macachi destinati alla sperimentazione animale. “Questi poveri animali – scrive l’associazione – sono segregati 24 ore su 24 in nome di quella che alcuni chiamano ricerca, ma che in realtà è solo accanimento sadico su creature innocenti, con l’aggravante che in natura sono esseri che creano rapporti sociali tra di loro e vivono in gruppo ed essere chiusi da soli, in gabbie di 1 metro per 3, crea loro una sofferenza atroce”.
I 100%Animalisti rendono merito alle molte sigle animaliste ferraresi e non che nel tempo hanno contestato “la prigionia e la tortura dei poveri macachi” chiedendone a gran voce la liberazione. “Purtroppo ad oggi niente è cambiato – dicono – anzi la situazione sembra essere peggiorata”.
“Dopo aver reperito le poche, ma utili informazioni necessarie – riferiscono gli attivisti del movimento animalista – è scattato il primo blitz a cui ne seguiranno altri se i macachi non verranno liberati. Nella notte tra il 14 e 15 marzo, militanti del nostro movimento hanno affisso locandine adesive “cristalline” su muri e recinzioni del polo biomedico dell’università di Ferrara, ma soprattutto le hanno affisse sul portone d’ingresso dell’abitazione del maggior responsabile della prigionia dei Macachi, fonti dicono che si sia trasferito di recente, sul campanello però è ben visibile il suo nome e cognome, di fatto il risultato non cambia per quel che ci riguarda. A buon intenditore poche parole. Ora basta! Macachi liberi senza compromessi”.
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