Questa sera al Night & Blues i Marley’s Legend
Sulla scia del successo del film su Bob Marley - One Love, arrivano per la prima volta al Night & Blues i Marley's Legend, tribute band all'artista giamaicano
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Hanno un’età compresa tra gli 11 e i 13 anni i quattro giovanissimi individuati dalla Polizia Ferroviaria di Ferrara che il 26 giugno scorso avrebbero posizionato dei sassi sui binari nella stazione di Pontelagoscuro, mettendo a rischio la propria incolumità e quella di numerosi viaggiatori su una linea ferroviaria, la Bologna-Venezia
La cover band si esibisce stasera, 26 luglio, sul palco del Rione Santo Spirito allestito nel chiostro di Santa Maria della Consolazione
Il prossimo 27 luglio si concluderà la sedicesima edizione del corso Internazionale “L’Attore e la Maschera nella Commedia dell’Arte” organizzato da Cornucopia Perfoming Arts Labs aps in collaborazione con il Centro Teatro Universitario di Ferrara e la Fondazione Teatro Borgatti di Cento
Andava nei locali arabi di viale Certosa a fumare il narghilè, frequentava la discoteca di un egiziano a Cologno Monzese e aveva rapporti sessuali con prostitute di nazionalità marocchina. Ecco la Milano di Igor il Russo, il serial killer che nel 2017 uccise cinque persone tra Ferrara, Bologna e la Spagna, ricostruita dall'edizione milanese del Corriere della Sera attraverso le carte investigative, i racconti di chi ci divise la cella e le testimonianze di fonti vicine agli inquirenti
Quello di sabato 11 e di domenica 12 marzo è stato – almeno per ora – l’ultimo weekend dedicato dall’Associazione Ferrara Off a Dino Buzzati e alla sua opera. Tappa finale è stata “La boutique del mistero”, pièce ispirata all’antologia dei racconti dell’autore bellunese pubblicata nel 1968, diretta da Giulio Costa e interpretata da Woody Neri, Alice Conti, Maura Pettorruso e Stefano Detassis.
La sua presentazione nel capoluogo estense non è casuale: la produzione, infatti, è nata dalle precedenti collaborazioni fra gli interpreti e con il regista Giulia Costa, ma anche grazie alla collaborazione avviata da TrentoSpettacoli, compagnia under35 riconosciuta dal Ministero dei beni e delle attività culturali, con Ferrara Off che nell’agosto 2016 ha ospitato presso il proprio spazio performativo le prove degli attori e per l’allestimento.
“Cosa significa mistero?” Non può che essere questa all’apparenza innocente domanda a dare inizio alla rappresentazione. Un mistero che diventa perturbante e affascinante perché si rivela a partire da situazioni, oggetti e relazioni quotidiane, dischiudendo così la pluralità di significati e le diverse possibilità offerti dal reale. Ecco allora che due tavoloni di legno possono diventare la prua di un’imbarcazione, con un ventilatore a farle da motore, mentre se sul tavolo si impilano delle panche ecco comparire una montagna da scalare o da discendere.
“Non è un lavoro sul testo”, ha spiegato il regista Giulio Costa nel consueto incontro con il pubblico insieme agli attori, “anzi il tentativo è trasformare la parola scritta in azione scenica”. Tutti e cinque hanno lavorato su caratteri, situazioni, sensazioni, sistemi di relazioni e vettori di tensioni, e il risultato è un flusso, a volte unico, a volte disperso in mille rivoli, nel quale si deve stare sempre all’erta, ma dentro al quale non ci si perde mai completamente: i racconti prendono vita grazie alla voce e al corpo degli attori, in forma di monologo, dialogo, azione mimata, raccontata, reinventata, reinterpretata, a volte in modo allegorico, altre volte in modo estremamente concreto.
“Partendo da un’intervista a Buzzati, abbiamo cercato di raccontare una vita di scrittore attraverso i suoi racconti”, ha detto Maura Pettorusso. Ed ecco l’altro mistero: la creatività e il mondo immaginifico di uno scrittore, la sua mente affollata di storie e di persone. Le parole scritte o forse ancora da scrivere si materializzano davanti agli spettatori e i personaggi si rivolgono impazienti all’autore perchè lui li faccia agire, mentre quest’ultimo è in piena crisi di creatività e non riesce a trovare l’ispirazione giusta. Minimo comune denominatore e filo rosso attraverso questa sorta di collage di frammenti è il tempo, scandito secondo per secondo, quel ‘macinauomini’, come lo chiamava Buzzati, che segna il processo di crescita, formazione e declino di ogni essere umano.
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