
Il colpo di testa di Cascella contro la Ternana
Il nuovo libro di Paolo Negri “E Cascella dribblava… Quando la Spal e la vita erano sogno” racconta l’ingresso di un ragazzo nella vita adulta – in una Ferrara che non c’è più – e l’indimenticabile Spal che sfiorò la serie A nel 1976, ultimo anno del ‘presidentissimo’ Mazza.
Il libro edito da Faust Edizioni per la collana di sport ‘Eupalla’ verrà presentato in anteprima venerdì 17 marzo, alle 17.30, presso la libreria Feltrinelli in via Garibaldi 30 a Ferrara.
Il volume, corredato di suggestive fotografie in gran parte inedite della Spal degli anni ’70, si fregia della prestigiosa prefazione di Massimo Callegari (conduttore Mediaset, ferrarese, ex calciatore nelle giovanili della squadra biancoazzurra) e di una appassionante postfazione di Salvatore Cascella.
L’incontro sarà moderato dal giornalista e scrittore Marcello Pulidori e vedrà la straordinaria partecipazione dello stesso Cascella. Sarà presente l’editore Fausto Bassini.
Sinossi. Segnava gol ‘alla Maradona’ partendo da centrocampo. A San Siro contro il Milan ubriacò Sabadini, terzino della Nazionale. Fu lui a infrangere la leggendaria imbattibilità del portiere Tarabocchia, record italiano che ancora resiste – da oltre quarant’anni – tra i professionisti. E un suo allenatore, Gianni Corelli, vedeva in lui qualcosa di Pelé…
«Il presidente mi disse di scegliere: il Napoli in A, o la Spal in B. Decisi di venire a Ferrara». Numero 7 (ma 10 nell’anima), capelli lunghi, maglia fuori e faccia furba. Purosangue del dribbling. Gioia allo stato puro. La bellezza del calcio. Il senso del pallone. Figlio del Sud ma anche gemello del Tuono, Salvatore Cascella è stato – nell’ultimo campionato del “presidentissimo” Mazza, quando la Spal sfiorò la A, e nel seguente – genio e sregolatezza, amico del futebol bailado e nemico della linea laterale come binario di confine.
E se la sua ‘magica’ carriera si è fermata alla serie B, se qualcuno l’ha definito «il Cruijff della serie C», non importa: questo libro non è un almanacco, né una biografia. È un atto d’amore.
“Non è stato il più celebrato giocatore della Spal, né ha compiuto una carriera da ricordare negli annali. Eppure, Salvatore Cascella per me ha rappresentato più di ogni altro. Più di tutti. Nessuno prima, e nemmeno dopo, mi ha dato i brividi, le sensazioni, il piacere e la gioia che mi ha dato lui. E tutto ciò, ai miei occhi e nel mio cuore, vale più di coppe e trofei, di vittorie e gol, di popolarità e successo. Nulla può sostituire un’emozione”.
Paolo Negri (Ferrara, 1960), innamorato fin da giovanissimo di un certo football – romantico e artistico, poco tattico – e della Spal, è riuscito a coniugare le sue passioni più grandi: calcio e giornalismo. Professionista, dal 1989 lavora alla redazione sportiva del quotidiano “la Nuova Ferrara”. Ama il Brasile e ha pubblicato i libri Le ali ai piedi: storie brevi di calciatori più o meno noti (Corbo Editore 1999), La mia Spal (Corbo Editore 2004, prefazione di Bruno Pizzul) e, insieme a Carlo Fontanelli, Il calcio a Ferrara: dal 1896 partite, protagonisti e immagini (Geo Edizioni 2009).
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