Politica
7 Marzo 2017
Zappaterra (Pd) presenta una interrogazione in Regione per conoscere la situazione della patologia e della risposta sanitaria

Prima giornata del linfedema, “c’è ancora tanto da fare”

di Redazione | 2 min

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CC BY 2.0/ Creative Commons Stephane Vignes, Jerome Bellanger

Il 6 marzo si è celebrata la prima giornata nazionale del linfedema, una patologia riconosciuta dall’Oms come cronica, progressiva e invalidante. La sua principale caratteristica è il rallentamento della circolazione linfatica agli arti di solito inferiori ma anche superiori, con accumulo di linfa e aumento del volume.

“In occasione di questa ricorrenza, promossa in Italia dalle associazioni Italian Lymphoedema Framework onlus e Sos Linfedema onlus, che è presente anche in Emilia-Romagna, insieme al collega Mirco Bagnari e al presidente della Commissione regionale Sanità Paolo Zoffoli abbiamo deciso di presentare un’interrogazione alla giunta dedicata alla patologia” annuncia Marcella Zappaterra, capogruppo Pd nella IV Commissione dell’assemblea legislativa.

Il linfedema colpisce circa 2 milioni e mezzo di italiani e si registrano 40 mila nuovi casi all’anno.

“È una malattia rara e con conseguenze pesanti e invalidanti. A settembre la firma delle ‘Linee di Indirizzo sul Linfedema e le patologie correlate’ in sede di Conferenza Stato-Regioni è stata sicuramente un grande passo avanti che di fatto si caratterizza come il riconoscimento ufficiale della patologia da parte del Ministero – spiega Zappaterra –. Questo ha ovviamente delle conseguenze rispetto ai passaggi diagnostici e alle indicazioni sui percorsi terapeutici ed è stata una battaglia vinta grazie alla tenacia di tanti: dei malati e dei loro familiari, dell’associazione e dei medici”.

“Con il documento che depositeremo nei prossimi giorni chiederemo di avere una serie di informazioni sullo stato della diffusione della patologia nella nostra regione e sulla presenza di centri dedicati alla cura della malattia – conclude la consigliera regionale –. C’è ancora tanto da fare per alleviare le sofferenze di chi soffre di linfedema, aiutare le famiglie nella migliore gestione della quotidianità e dare supporto agli operatori”.

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