Un gruppo di 35 persone tra studenti e loro familiari del corso di Fisica Moderna per principianti dell’Università Aperta di Cento (Uac) si è recato in visita al Cern di Ginevra lo scorso 11 febbraio. Alla guida del gruppo Laura Bandiera, ricercatrice centese dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Sezione di Ferrara.
“L’anno scorso – racconta Laura Bandiera – mi è stata offerta l’opportunità di realizzare un corso di fisica divulgativo aperto a tutti per la Uac e condividere perciò con un pubblico di non esperti la mia passione. Dato il riscontro positivo avuto dai partecipanti al corso, ho deciso di ripetere l’esperienza anche quest’anno, proponendo un corso più incentrato sulla fisica moderna, partendo dalla relatività e dalla fisica quantistica per arrivare alle recenti scoperte del bosone di Higgs, la famosa particella di Dio, e alle onde gravitazionali. Mi è sembrato quindi naturale organizzare una visita al Cern, il più grande laboratorio di fisica delle particelle e nucleare del mondo, dove mi reco spesso in qualità di membro dell’esperimento UA9.”
I partecipanti sono rimasti colpiti dalla vista del laboratorio più importante del mondo e affascinati dal racconto delle guide che li hanno accompagnati, tutti fisici e ingegneri del Cern.
Il tour è partito dall’Auditorium Principale, luogo in cui è stata annunciata la scoperta del bosone di Higgs il 4 luglio 2012 da parte dell’attuale direttrice del Cern, l’italiana Fabiola Gianotti, allora a capo del più grande rivelatore di particelle mai costruito chiamato Atlas. “Ci è stato raccontato – spiega Bandiera – che il Cern è nato negli anni ‘50 allo scopo di costruire un centro di ricerca all’avanguardia mondiale, che potesse riunire i fisici europei, in un’Europa appena uscita dalla 2^ guerra mondiale. Ci hanno raccontato cosa fa il Large Hadron collider (Lhc), dove i protoni che viaggiano quasi alla velocità della luce si scontrano nelle 4 “gigantesche macchine fotografiche”: Atlas e Cms, che hanno scoperto il bosone di Higgs e sono alla caccia della materia oscura, Alice che vuole capire qual’era lo stato della materia 1 sec dopo il Big Bang e LHCb che cerca di capire perché nell’Universo c’è più materia che antimateria. Successivamente ci hanno portato nel Laboratorio di Criogenia, dove sono stati costruiti i magneti superconduttori raffreddati a elio liquido a una temperatura di 1,9 gradi assoluti (- 271,1 °C). Il tour è poi continuato alla sala di controllo del Cern, dove vengono controllati tutti gli acceleratori e i magneti, compreso Lhc e alla sala di controllo di Ams, un rivelatore utilizzato nella fisica delle particelle installato nel 2011 sulla Stazione Spaziale Internazionale. Ams è progettato per la ricerca di nuovi tipi di particelle (antimateria, materia oscura, materia strana) tramite la misura ad alta precisione della composizione dei raggi cosmici. Alla fine del tour abbiamo visitato il Microcosmo dove viene spiegato come funziona Lhc.”
“Personalmente – Racconta Federico Gallina, 15 anni, il più giovane dei corsisti – mi è piaciuta molto la parte di spiegazione sul funzionamento dei magneti superconduttori per deviare le particelle. Ci ritornerei di sicuro dal momento che ci sono ancora parti che non ho visitato e ovviamente consiglio moltissimo la visita. Fin da piccolo sono sempre stato appassionato di scienza e in particolare di fisica, quindi quando ho visto il corso ho immediatamente deciso di parteciparvi . Sono convinto che la ricerca sia fondamentale per lo sviluppo delle tecnologie oltre al fatto che il lavoro svolto al Cern è indubbiamente affascinante”. Ricordiamo, infatti, che molte delle tecnologie sviluppate al Cern coinvolgono aziende e ingegneri da tutta Europa, con ricadute tecnologiche rilevanti. Primo su tutti il World Wide Web (www) inventato al Cern da un ricercatore inglese nel 1989 ed entrato oramai da decenni nelle nostre case.
“Già l’anno scorso, e ancora più quest’anno – conclude Bandiera – sono rimasta piacevolmente stupita di come questo tipo di tematiche, solitamente ritenute troppo complicate e solo per gli addetti ai lavori, abbia invece richiamato tante persone curiose di capire come funziona il mondo che gli sta intorno. Spero che questa bellissima avventura si possa ripetere il prossimo anno e organizzare altre gite, magari non solo al Cern, ma anche al Gran Sasso, dove l’Infn ha costruito un laboratorio dedicato alla fisica dei neutrini e alla materia oscura, oppure a Cascina in Toscana, dove l’interferometro Virgo ha appena riaperto la caccia alle onde gravitazionali”.
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