
(foto di archivio)
Ferrara, città delle biciclette per eccellenza, necessita di mettere in connessione tra loro le piste ciclabili esistenti e di garantire una manutenzione adeguata: un obiettivo che potrebbe essere portato a casa con i fondi ministeriali destinati allo sviluppo e messa in sicurezza di itinerari e percorsi ciclabili e pedonali.
Il tesoretto per le ciclabili supera i 12,3 milioni di euro ed è stato ripartito tra le Regioni in base all’incidentalità. All’Emilia-Romagna spettano 1.281.571 euro da spendere nei Comuni che ne hanno più bisogno, e questa potrebbe essere una ghiotta occasione per Ferrara.
E’ la proposta del consigliere comunale del M5S Claudio Fochi che, tramite un ordine del giorno, impegna il sindaco e la giunta a chiedere quanto prima all’assessore regionale ai trasporti Raffaele Donini come la Regione intenderà gestire quei fondi e con quali criteri essi verranno suddivisi o erogati; e a presentare all’assessorato regionale progetti per richiedere nei tempi previsti il finanziamento per la manutenzione e realizzazione della mobilità ciclabile.

Claudio Fochi
Le risorse, recuperate dai fondi mai utilizzati del Primo e Secondo Programma Nazionale per la Sicurezza Stradale attraverso un emendamento parlamentare proposto dal Movimento 5 Stelle e approvato nel 2013, si sono concretizzate a novembre 2016 con il decreto ministeriale numero 481/2016.
Il decreto di ripartizione delle risorse è pienamente esecutivo dal 1 febbraio 2017 (data della registrazione dell’atto da parte della Corte dei Conti) e prevede che spetti alle Regioni utilizzare quei fondi presentando entro 150 giorni un programma di interventi che il ministero finanzierà al 50% nel limite massimo destinato ad ogni Regione.
Nel finanziamento rientreranno le seguenti tipologie di interventi: realizzazione di piste ciclabili, anche in funzione di disimpegno della sede stradale promiscua; realizzazione di percorsi pedonali, attraversamenti pedonali semaforizzati, attraversamenti con isole salvagente, attraversamenti pedonali mediante passerelle, sovrappassi, sottopassi; messa in sicurezza di percorsi ciclabili e pedonali; creazione di una rete di percorsi ciclopedonali protetti o con esclusione del traffico motorizzato da tutta la sede stradale; realizzazione di progetti per una mobilità sicura e sostenibile per pedoni, ciclisti e altri utenti vulnerabili, secondo criteri di sistematicità, coerenza, integrazione, orientamento su obiettivi specifici e misurabili, monitoraggio dei risultati e valutazione della loro efficacia, condivisione dei risultati delle esperienze.
I criteri per definire e selezionare le proposte partiranno dalle effettive esigenze di riduzione dei rischi, evidenziati dall’analisi di incidentalità, all’efficacia dell’intervento proposto in relazione all’eliminazione o riduzione dei rischi evidenziati; fino alla possibilità di concorso finanziario degli enti beneficiari, titolari delle infrastrutture oggetto dei lavori, tali da consentire un ampliamento delle ipotesi di attività, in relazione ai limiti dei finanziamenti statali assentiti e delle capacità di intervento finanziario regionale.
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