di Silvia Malacarne
I traguardi raggiunti dall’Ambulatorio di Cure Palliative Ado sono molto importanti, specialmente se si tiene in considerazione il fatto che l’Ambulatorio è attivo da soli 14 mesi. Presso l’Hospice Ado Casa della Solidarietà (via Veneziani n°54) si è tenuta l'”inaugurazione” del letto donato dal Rotary Club, del valore di circa 3000 euro: “si tratta di un importantissimo dono che ha sia un valore specifico come presidio, sia un valore simbolico” spiega Luigi Bruno, responsabile medico dell’Ambulatorio di Cure Palliative.
Il servizio assistenziale istituito nel 2014 si rivolge sia ai pazienti oncologici con malattia in progressione o avanzata, anche in concomitanza di terapie specifiche antitumorali, sia ai pazienti affetti da malattie croniche degenerative non oncologiche in progressione o avanzate. L’approccio tradizionale infatti, limitato alle fasi ultime di vita e/o all’interruzione delle cure attive, è stato arricchito dalle cure palliative precoci e simultanee (“early palliative care” o “simultaneous care”). L’assistenza ambulatoriale va quindi ad aggiungersi all’assistenza domiciliare e alle strutture residenziali Hospice. “Attraverso un monitoraggio continuativo del paziente, si è visto che l’intervento precoce delle cure palliative migliora la qualità di vita dei malati, senza ridurre in alcun modo la durata della loro sopravvivenza”, sottolinea Luigi, che nella sua equipe può contare sulla psicologa-psicoterapeuta Elena Rossi e sulla referente infermieristica Roberta Malanchini.
E’ sempre Bruno a illustrare i dati relativi all’anno 2016: “lo scorso anno abbiamo avuto 47 nuove attivazioni e assistito 58 pazienti (numero che annovera sia gli 11 pazienti attivati prima del 2016 che quelli attivati dopo tale data, ndr). Gli obiettivi dell’assistenza ambulatoriale sono sostanzialmente tre: accompagnare il paziente e la famiglia, aiutandoli a comprendere meglio cosa sta accadendo e ad accettare la malattia; aiutare il paziente a evitare ricoveri incongrui in ospedale; riuscire a far sì che il paziente non esca dalla rete locale delle cure. Nel 2016 sono stati 27 i pazienti dimessi”.
Un altro riscontro positivo è la collaborazione riscontrata fino ad ora con i Medici di Famiglia (e con i Medici Specialistici Ospedalieri per i pazienti in Simultaneous care), in termini di aderenza prescrittiva rispetto alle proposte terapeutiche dell’ambulatorio.
Il dono del Rotary Club Ferrara è di fondamentale importanza per l’equipe dell’ambulatorio, che prima aveva solo un letto piccolo e inadeguato: “la mission del Rotary è il servizio – spiega il presidente Franco Tomasi –; quando proposi di donare all’Ado questo contributo, tutto il consiglio direttivo del Club fu assolutamente d’accordo nel procedere a questa donazione, nella consapevolezza dell’utilità che tale strumento avrebbe avuto. Lo scopo del Rotary è proprio quello di aiutare concretamente le persone che hanno bisogno”.
A chiudere l’incontro è la presidente della Fondazione Ado, Daniela Furiani: “Ci mettiamo il cuore, la buona volontà e l’entusiasmo e ci auguriamo di portare presto a termine nuovi progetti”.
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