Scontro frontale a Runco, grave una donna
Tarda serata di paura quella di mercoledì 17 settembre lungo la provinciale Runco-Gambulaga, dove poco dopo le 22 si è verificato un violento scontro frontale tra due auto
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Alla Festa dell'Unità, Pier Luigi Bersani non risparmia la stoccata al governo: "La Meloni si vanta quando parla di occupazione: 218mila posizioni di lavoro in più a luglio sull'anno precedente. Benissimo. Peccato che siano +408mila sopra i 50 anni e -190mila sotto"
“Ferrara non è chiusa nelle sue mura, al contrario: le ha aperte al mondo. È il Pd ferrarese che continua a sbatterci contro”. Alan Fabbri replica alle critiche di Calvano schernendo l'avversario
Il Circolo Arci Bolognesi da piazzetta San Nicolò, dove le sue attività culturali e sociali proseguono dal 1979, non se ne vuole andare – e per rimanere è pronto da ottobre a reinventarsi, con la promessa di non smarrire la propria identità, fatta di incontri, partecipazione e creatività
"Nessuno è stato sfruttato e io ne esco a testa alta. Quello che hanno detto i lavoratori in aula? Era falso". Sono le parole con cui - davanti al collegio del tribunale di Ferrara - la 56enne Elisabetta Zani, all'epoca dei fatti presidente della Cooperativa Agricola del Bidente, respinge le accuse per cui - insieme ad altri cinque imputati - è finita alla sbarra
Tresigallo. Catturato nelle campagne di Tresigallo un esponente della camorra, appartenuto al clan Licciardi e all’Alleanza di Secondigliano. Si tratta del 53enne napoletano Giuseppe Lomasto, che deve scontare una pena definitiva di dieci anni per reati legati al traffico internazionale di stupefacenti.
L’arresto è avvenuto attorno alle 6 della mattina del 14 febbraio, quando gli uomini della Squadra Mobile di Ferrara e della Squadra Mobile di Napoli hanno fatto irruzione nella casa di campagna in cui aveva trovato rifugio il latitante.
All’interno dell’abitazione si trovava un intero nucleo familiare, tra cui lo stesso Giuseppe Lomasto, che ha tentato maldestramente di distogliere l’attenzione degli agenti nei suoi confronti quando, con fare indifferente, ha cercato di interloquire con i poliziotti in dialetto ferrarese, con la speranza di far credere di essere una persona nativa del posto.
Gli agenti non ci sono ovviamente cascati e lo hanno tratto in arresto in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso lo scorso 9 febbraio dalla Procura di Napoli per i reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, commessi dal 1999 al 2000 in Italia, Spagna e Olanda.
A Lomasto la Polizia di Stato di Ferrara è arrivata dopo le indagini preliminari della Squadra Mobile di Napoli, che era venuta a conoscenza del fatto che fosse venuto ad abitare in provincia di Ferrara. Le successive indagini effettuate in collaborazione tra Ferrara e Napoli hanno consentito di individuare una probabile dimora proprio a Tresigallo, in un’abitazione a due piani in una zona di aperta campagna.
Giuseppe Lomasto – secondo quanto riferisce la questura – risulta essere un elemento di elevatissima caratura criminale, specializzato nel settore del traffico di sostanze stupefacenti. La sua carriera criminale ha inizio negli anni ’80, distinguendosi per le sue capacità criminose, ovvero per essere il responsabile di una delle più fiorenti attività dello spaccio di sostanze stupefacenti. In breve tempo acquista la fiducia da parte dei vertici della nota e oramai storica organizzazione camorristica denominata “clan Licciardi”, attiva a tutt’oggi. Per tale motivo risulta legato ad alcuni personaggi di rilievo che hanno caratterizzato la storia della criminalità partenopea.
Lomasto aveva il compito specifico di gestire il traffico di sostanze stupefacenti. Dopo alcuni anni, a seguito di sanguinosi ed efferati conflitti tra i vari sodalizi dell’interland metropolitano e dopo numerosissimi omicidi di camorra, è stata creata, con la coalizione di clan storici, la più vasta e nota associazione mafiosa di tipo camorristico denominata “Alleanza di Secondigliano”, di cui ne faceva parte a pieno titolo. In tale contesto, Lomasto è rimasto coinvolto in ben tre agguati camorristici, due a Napoli e uno a Viareggio.
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