Piano Aree Interne, Avs all’attacco: “Condanna a morte lenta dei nostri territori”
Il nuovo Piano strategico nazionale per le Aree interne 2021–2027, presentato dal Governo Meloni, accende la protesta di Alleanza Verdi e Sinistra anche nel Ferrarese
Il nuovo Piano strategico nazionale per le Aree interne 2021–2027, presentato dal Governo Meloni, accende la protesta di Alleanza Verdi e Sinistra anche nel Ferrarese
Nei giorni scorsi è stato diffuso un comunicato stampa a firma del senatore Croatti, del consigliere regionale Casadei e del coordinatore regionale Lanzi che esprime una posizione pienamente condivisa dal MoVimento 5 Stelle di Ferrara in merito alla discussa autostrada Cispadana
Dopo le perplessità sollevate dal consigliere comunale Leonardo Fiorentini, la replica di Azione Universitaria e la presa di posizione di Link-Studenti Indipendenti, anche Unife interviene nel dibattito scaturito dal patrocinio fornito dall'ateneo alla manifestazione Ferrara Summer Festival, relativamente alla partecipazione dell'associazione studentesca di destra alla serata evento Unifest
Per Alleanza Verdi Sinistra e Possibile i grandi eventi non sono la soluzione per invertire un trend di declino economico che attanagli la nostra città
Dal 14 febbraio scorso il tratto terminale di via Mellone a Ferrara - compreso tra via Coperta e via Carlo Mayr - è completamente bloccato a causa del crollo parziale di un muro di cinta. A rilanciare l'allarme è il consigliere comunale del Pd Davide Nanni, che ha presentato una nuova interpellanza
di Silvia Franzoni
Al netto delle possibili inesattezze del sistema di rilevazioni dati – “fino ad un 30% di sottostima, lo ha ammesso l’Istat”, riporta l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini – a Ferrara il turismo è tornato (almeno) ai numeri pre-terremoto e pre-crisi.
L’importante lavoro di promo commerciale ha portato a 425.244 le presenze nelle strutture alberghiere o extralberghiere – senza conteggiare gli appartamenti privati – nel 2016. Sono il 10,3% in più rispetto al 2015. “Un dato di crescita che è piuttosto raro incontrare, ma per noi è un trampolino, vogliamo arrivare a superare le 500.000”, riferisce con entusiasmo l’assessore comunaleal turismo Massimo Maisto; che poi ricorda la regola del successo: “eventi, musei, enogastronomia e rafforzamento pubblico-privato”.
Crescono i turisti ma non il pernottamento medio che in città, anzi, cala dello 0,2%. Un trend storico che è difficile invertire, perché il ‘mordi e fuggi’ è legato anche alla natura stessa di Ferrara, città d’arte, e alla sua posizione, a mezza via tra Venezia e Bologna. In Emilia Romagna l’Osservatorio Turistico segna +1 milione di presenze turistiche sul 2015. “Molti i fattori di successo, parlare solo delle tensioni internazionali che hanno favorito il nostro Paese come meta è ingeneroso”, fa sapere Corsini. La crescita media delle città d’arte è dell’8,1%. Ferrara si posiziona dunque due punti sopra. E in città si raccolgono i successi.
I musei a pagamento registrano un +44,41% sulle presenze del 2014 – nel 2016 i visitatori sono stati 319.988, con un picco di oltre 30.000 visite mensili a marzo, aprile, maggio e poi dicembre. Il più amato è Palazzo Schifanoia (79.502 tra visitatori e scolaresche) che stacca di molto Palazzina Marfisa d’Este (23.156) e il Museo della Cattedrale (22.175). La MyFe Card, oggetto di un copioso investimento di forze, dopo il promettente +66,42% del 2016 sul 2015, fa segnare un +68,77% del gennaio 2017 sul 2016. E a pari passo anche il movimento turistico allo IAT del Castello Estense conosce un aumento costante dell’afflusso dal 2012: ad usufruire dell’Ufficio dell’informazione turistica, nel 2016, sono stati in 152.772; per un terzo stranieri. Tra i musei ad ingresso gratuito il Bonacossi perde qualcosina (un centinaio di visitatori sull’anno precedente, lo 0,75%) e Casa Ariosto, nell’anno del 500enario del poeta, invece fa scintille: +108,55% sul 2015.
“Credo che per rispondere alla richiesta di diversificazione dell’offerta – ha ribadito il sindaco Tiziano Tagliani – sia necessario cominciare ad investire anche sul turismo ambientale, per cogliere i benefici da un settore bello e originale. Migliore riscontro dei dati che presentiamo lo troviamo nel numero delle presenze di visitatori ai singoli eventi. Emerge, infatti, che siamo in presenza di un trend dove non è soltanto la grande mostra a fare da richiamo, ma il visitatore comincia a valorizzare e apprezzare la città nel suo insieme”.
Bisognerà investire “nel settore enogastronomico, in quello ambientale, del turismo in bicicletta e della Destra Po”, fanno sapere sindaco e vicesindaco. Ma il metodo è già collaudato, parola dell’assessore Corsini. “È un lavoro importante quello che si è compiuto nel ferrarese, e nel comacchiese, per lo sviluppo turistico e l’innovazione dell’offerta”, evidenzia, “e il recente allineamento di Ferrara con la Romagna, in vista dell’istituenda governance Destinazione Turistica, non può che essere un margine per un ulteriore sviluppo”.
Infine Maisto e Tagliani si tolgono qualche sassolino dalla scarpe e verso gli scettici. In particolare verso il direttore Ascom Davide Urban, che nei giorni scorsi sui social aveva ironizzato sulle presenze (“questi “turisti” cinesi fanno bene al Turismo o solo alla statistica e alle classifiche?”). Per lui la replica non è proprio un francesismo: “c’è chi dice che l’aumento delle presenze in città è dovuto solo all’aumento dei cinesi. Cosa rispondiamo? Scunzamnestra”.
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