Attualità
28 Gennaio 2017
Un momento di fratellanza delle scuole Tasso e Poledrelli per dire no alla violenza a “piccoli (grandi) passi”

I bambini si uniscono in danza per la memoria

di Redazione | 2 min

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In cerchio, mano nella mano e tutti assieme: così i bambini della Scuola Primaria Poledrelli e della Secondaria Tasso si sono preparati per celebrare il giorno della memoria, offrendo nel piazzale della scuola di via Poledrelli un’ora a passi di danza, di unione, di colore; un’ora di pace.

E’ questo il progetto “passi nella memoria”, che, organizzato da Livia Bonfà e già proposto con successo l’anno scorso, replica coinvolgendo due classi quinte della Primaria e quattro classi prime della Secondaria, con l’intento di creare un’identità di gruppo attraverso un linguaggio comune a tutti: quello del corpo.

“Siamo qui per scrivere a grandi parole e gridare a gran voce ‘mai più’”, afferma fortemente la dirigente del Plesso Govoni Anna Bazzanini, dopo aver ricordato altri stermini ideologici come l’eccidio degli armeni. “Noi, e voi che siete il nostro futuro, vogliamo essere portatori di pace. Nelle nostre classi, nelle nostre famiglie, nel nostro paese. E, a piccoli passi, speriamo anche nel mondo”.

Su queste parole, si accendono le candele sopra alla bandiera della pace, attorno alla quale una spirale di bambini e insegnanti propongono due danze, “Ma Navù” e “Mechol Halalat” (rispettivamente “I bei passi dei portatori di pace” e “Danza del fuoco”). Due danze popolari della tradizione ebraica (in particolare ‘Ma Navù’) con melodie orientali da strumenti a fiato, usate soprattutto in occasione di feste e cerimonie, in segno di dono.

La classe 5^b termina con la lettura di un brano tratto dal “Diario di Anna Frank” e delle parole di due ragazze sopravvissute ai campi di concentramento: “Malgrado tutto credo ancora che la gente abbia del buono nel cuore. Continua a sembrarmi impossibile che si possa costruire tutto sulla morte. […] Per questo quando guardo il cielo, continuo a credere che prima o poi tutto volgerà di nuovo al bene”.

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