
(foto di Alessandro Castaldi)
Vigarano Mainarda. Sono diverse le ipotesi sulle quali si stanno concentrando le indagini degli inquirenti dopo l’inquietante episodio dell’incendio doloso avvenuto alla discoteca Kontiki di Vigarano Mainarda. Più di una le piste su cui si concentrano i carabinieri: la più evidente sembra essere quella di un racket dietro un gesto di ritorsione per un mancato pagamento.
Così almeno farebbe pensare l’evidenza di un foglio scritto lasciato all’interno del locale, indirizzato al titolare della struttura, nel quale viene citato il mancato pagamento e l’intimazione a versare denaro pena ulteriori, anche se non ben precisate, ripercussioni. Un messaggio che parrebbe in tutto e per tutto tipico di un’organizzazione criminale dedita appunto al racket. E che sarebbe avallata da un episodio avvenuto qualche giorno prima dell’incendio, quando una persona si sarebbe presentata nella discoteca, nell’orario di chiusura, per ‘riscuotere’ armato di coltello, senza però ottenere soddisfazione per la resistenza opposta da uno dei gestori.
Tutti particolari che dovranno tuttavia trovare un riscontro nelle indagini, che non escludono, tuttavia, anche l’ipotesi di una sorta di ‘vendetta’ messa in atto proprio in seguito alla rapina fallita. Qualche indizio in più potrebbe emergere dai risultati di quanto raccolto dalla scientifica intervenuta sul posto, ma dagli investigatori al momento nulla trapela, se non la rassicurazione che si sta indagando a 360 gradi.
Anche il sindaco di Vigarano Mainarda, Barbara Paron, attende gli sviluppi delle indagini e, nel frattempo, manifesta vicinanza al titolare Max Roncarati. “Son dispiaciuta per quanto avvenuto – dice – ma non essendo ancora riuscita a contattare il titolare, che ho visto proprio recentemente e che spero di riuscire a sentire anche se so che non parla volentieri dell’episodio, non conosco ancora i particolari. Sono dispiaciuta perché i gestori sono persone che hanno tenuto vivo uno dei pochi luoghi che mantengono la tradizione del ballo liscio, in un settore in cui molti locali invece chiudono. Se vi fosse dietro un racket sarebbe inquietante per loro e per il nostro territorio. Il fatto che i media ne parlino e dedichino molta attenzione alla vicenda forse però un po’ li tutela e spero che aiuti ad allontanare chi delinque”.
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