Economia e Lavoro
21 Dicembre 2016
Per i sindacati la società agita lo spauracchio degli esuberi per ottenere ulteriori condizioni al ribasso per i lavoratori

Licenziamenti collettivi a La Serenissima: “Ricatto occupazionale”

di Redazione | 3 min

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conaLa Serenissima Ristorazione ha aperto la procedura di licenziamenti collettivi per 11 dipendenti su 118, con disponibilità, in alternativa, “a negoziare ulteriori condizioni al ribasso per i lavoratori”. Per i sindacati confederali di categoria (Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil) l’atteggiamento della società che ha in appalto la somministrazione dei pasti all’Ospedale di Cona “desta rabbia ma non stupore”, avendo abituato gli stessi sindacati e i lavoratori a queste forme di “ricatto occupazionale”.

“Non un “fulmine a ciel sereno” almeno per noi – spiegano i tre sindacati – ma di prosecuzione di un percorso delineatosi fin dall’insediamento che, sotto la continua minaccia della perdita del posto di lavoro, fa della competizione tra i più deboli e della contrapposizione di interessi personali il maggior strumento di competitività aziendale. Come spiegare altrimenti, a fronte della dichiarazione di esuberi, che si continui con l’uso e l’abuso (per qualcuno) di ore straordinarie mentre ad altri lavoratori vengono imposte ferie e rol forzate per lasciare spazio allo straordinario (retribuito in ordinario grazie all’accordo sottoscritto tra Serenissima e la sola Ugl lo scorso anno, che lo motivò proprio per scongiurare esuberi di personale, per altro già ritirati in sede Ministeriale un mese prima), solo oggi ci si rende conto che tutto questo ha prodotto “ritmi insostenibili e che la struttura sta andando a scatafascio””.

I sindacati di categoria sono convinti che “questo modo di agire da parte di Serenissima Ristorazione, supportato anche dall’accordo con l’Ugl ed ai tagli concordati con l’Ente committente (cioé l’Azienda Ospedaliera sul costo pasti mensa, ndr) hanno “preparato il terreno” e prodotto l’alibi per arrivare alla procedura dei licenziamenti collettivi per 11 unità lavorativa equivalente (dipendenti) su 118 dipendenti di cui circa 15 apprendisti assunti in corso del 2014, salvo dichiararsi disposti (Serenissima) in alternativa a negoziare ulteriori condizioni al ribasso per i lavoratori”. “Così come “vox populi” – aggiungono – continua a dire che nel breve medio periodo Serenissima Ristorazione voglia adottare il sistema di somministrazione dei pasti meglio conosciuto come “cook and chill” una tecnica di produzione dei pasti in legame freddo già in uso da diversi anni nella ristorazione sia collettiva che ospedaliera di Stati Uniti, Canada, Francia, Germania e Regno Unito. E che probabilmente la si vorrà adottare anche a Cona. Dobbiamo aspettarci altre dichiarazioni di esuberi? La committente cosa ne pensa, esiste una trattativa in questo senso?”

Fu la stessa Azienda Ospedaliera ad affermare che a fronte del “modesto” calo del costo del pasto pari a 0,98 centesimi non ci sarebbero state ripercussioni occupazionali fra i lavoratori di Serenissima Ristorazione presso la mensa di Cona “anche perché come contropartita, a recupero di pasti persi e a tutela dei posti di lavoro, era stato concesso a Serenissima, come da tempo richiesto dalla stessa, di utilizzare il centro cottura di Cona anche per la preparazione di pasti per soggetti esterni alla struttura”, ma “a distanza di pochi mesi questa è stata la risposta dell’azienda”.

“Ovviamente – concludono i sindacati – abbiamo già provveduto così come prevede la norma ad inviare richiesta di esame congiunto alla direzione di Serenissima Ristorazione dando la nostra disponibilità ad un incontro già per la prossima settimana, attendiamo pertanto risposta, consapevoli che con queste premesse il confronto sarà tutto in salita. A Serenissima chiediamo pertanto che rinunci a brandeggiare lo spauracchio dei licenziamenti per condizionare la discussione e l’apertura di un confronto franco e non strumentale, nel rispetto dei propri lavoratori e del territorio che la ospita”.

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