di Cecilia Gallotta
È un po’ come quando gli artisti parigini esponevano le loro opere nei locali di Montmartre: questa la suggestiva atmosfera che ha fatto da cornice all’inaugurazione della mostra fotografica di Giada Brina presso il ristorante Dogana di via della Luna, dal titolo “Chiedetemi di Entrare”.
Grazie alla disponibilità del titolare Valter Lucchini e all’animo creativo di Stefano Bottoni (L’Officina dei Bottoni), la giovane ferrarese racconta la sua collezione, che rimarrà aperta al pubblico fino al 10 gennaio 2017. “Molte di queste foto le ho scattate durante i miei viaggi, ma ce ne sono molte anche di Ferrara: il focus non è il luogo, ma l’istante. In quell’istante io ho visto una cosa, una sensazione, un colore particolare, che è sicuramente diverso da chi poi guarderà la mia foto. E’ un po’ come quando si scrive o si dipinge”.
Dall’interno dell’Officina dei Bottoni al salone dei barbieri di Londra, passando per la Biennale di Venezia, il tema della collezione è sicuramente l’interiorità: “Di solito quando qualcuno ‘ti impezza’, come si dice adesso a Ferrara, ti chiede di uscire. A me invece piacerebbe che qualcuno mi chiedesse di entrare”.
Senza dare spazio alla malizia, “Chiedimi di entrare” si propone dunque come quesito indagatore, come denuncia alla superficialità, come invito ad andare più a fondo alle cose della vita, a partire dall’occhiata che si dà a una foto. Settima e ultima mostra del ciclo “Dogana in fotografia”, “Chiedetemi di entrare” conclude con successo l’iniziativa, nata in ricordo della sala dedicata all’Arte della Fotografia che il Palazzo Massari di Ferrara ospitava prima della sua chiusura negli anni ’90.
“Portare qui la Brina è stato come fare i 100 metri con un sacco di farina sulle spalle – scherza Stefano Bottoni – quando abbiamo visto per la prima le sue foto sullo schermo non voleva assolutamente fare la presentazione qui alla Dogana. Ma poi ha accettato per sfinimento, e sono contento che l’abbia fatto perché è stata un’esperienza davvero gratificante ma soprattutto suggestiva”. Ferrarese doc, la trentenne Giada Brina si definisce “tutt’altro che fotografa: faccio questo perché mi piace, ma non per professione”.
Diplomata al Marco Polo, dopo aver studiato lingue tra Ferrara e Padova, Giada allena i giovanissimi calciatori dell’Atletico Ferrara: tante occupazioni colorate come le sue foto, quindi, fra le quali Giada trova sempre il tempo per stare dietro l’obiettivo.
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