di Serena Vezzani
Cento. Proseguono gli appuntamenti in sala Zarri sul referendum costituzionale che andrà al voto il 4 dicembre prossimo: protagonisti dell’incontro di ieri, organizzato dal Comitato per il ‘No’ centese, Francesco Maria Caruso, magistrato e presidente del tribunale di Bologna, e l’avvocato Flavio Tagliani di Ferrara. A moderare il giornalista Donato Ungaro.
Per Caruso – molto conosciuto a Ferrara, dove è stato presidente del tribunale penale e ha condotto i processi più importanti degli ultimi anni da quello Aldrovandi a quello Coopcostruttori -, la riforma “vuole cambiare una Costituzione troppo democratica, che aspira a principi di libertà e uguaglianza scomodi al sistema politico attuale e incompatibili con lo sviluppo del capitale finanziario”. Dunque, ‘no’ perché “chiede meno democrazia, meno rappresentanza, meno partecipazione, soppressione della sovranità popolare” e “più decisione e potere al governo”.
Un governo, secondo Caruso, “illegittimo, perché composto da una maggioranza non rappresentativa”: e la riforma è una misura di “penalizzazione del procedimento legislativo”, dove “solo un uomo e il suo partito avranno tutto il potere, conciliando i propri interessi politici con quelli“delle lobby e altri gruppi senza anticorpi, contrappesi e alternative al rischio della dittatura”.
Deve essere aggiornata la Costituzione per Tagliani, invece, e la legge “non deve più essere un contenitore sottoposto alle pressioni delle lobby, ma col nuovo sistema monocamerale rimanere coerente e uguale, in tempi accettabili”. Solo il Parlamento verrà modificato, “con una Camera delle leggi, quella delle autonomie locali, e il Senato, non più una camera legislativa, fatta eccezione per 14 leggi bicamerali, ma di controllo”. L’elezione dei senatori passerà da diretta a indiretta, perché sarà composto da “100 persone, di cui 21 tra i sindaci e i restanti tra i consiglieri regionali”.
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