Faccio il sovversivo 2.0
19 Ottobre 2016

Cronache dalla Berco (parte I)

di Faccio | 2 min

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Rifiutiamoci!

Rifiutiamoci di dimenticare che il rifiuto che produciamo non ci torni prima o poi nel piatto, nel bicchiere e nei polmoni.

Scrivo ancora di Berco? E di cosa potrei scrivere altrimenti…
Voglio bene a Berco come voglio bene alla politica, anche se ne voglio un po’ meno a chi ci bazzica attorno, perché penso possano fare e dare molto di più.
L’incontro del 18 ottobre al Mise non è andato bene, istituzioni e parti sociali hanno chiesto di sospendere le procedure di mobilità prima di trattare su qualsiasi decisione, i rappresentanti dell’azienda hanno risposto che anche no.
Noi dipendenti eravamo usciti dallo stabilimento per l’ennesimo sciopero e aspettavamo con ansia le notizie che arrivavano da Roma.
Dico la verità, non mi aspettavo arrivassero oggi delle buone nuove, ma mi sono sentito  ugualmente sconfitto quando, ricevute le informazioni dalla capitale, la parte sociale ha proclamato lo sciopero ad oltranza.
Adesso bisogna capire alcune cose e la prima è: va bene quello che è accaduto a Roma?
È meglio attaccare l’azienda o forse si può tentare di discutere anche senza alzare la voce, tanto non serve a niente?
Sto solo facendo delle ipotesi, perché sinceramente non so proprio dove sbattere la testa, vorrei solo poter conoscere il modo per uscire da questa situazione.
Non vorrei si usassero toni troppo alti solo per farsi notare, “usando” un tavolo che deciderà le sorti della vita lavorativa mia e di tutto il territorio.
Vorrei che invece di alzare la voce riuscissimo a trovare un accordo, tutti insieme.
Ora presidio davanti alla fabbrica, fino a giovedì mattina, quando azienda e parte sociale si incontreranno alle ore 10…
Anche se quello che sto per dire sarà sicuramente frainteso…
Io preferirei lavorare, perché scioperare è un sacrificio e, per me, un dispiacere anche se necessario.
Alla prossima, vi tengo informati se volete, ciao a tutti.

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