Il nome di Fabio Anselmo spunta tra i premiati della 21esima edizione del Premio Nazionale Paolo Borsellino. Il noto avvocato ferrarese riceverà il pregevole riconoscimento il 29 ottobre a Pescara.

La manifestazione è una delle più importanti e seguite in Italia sui temi dell’educazione e cultura della legalità. Il premio è infatti rivolto alle personalità italiane che si sono distinte per impegno, coerenza e coraggio nell’azione sociale e politica contro la violenza e l’ingiustizia, in particolare nella difesa e promozione di valori quali democrazia, legalità e libertà.

Una testimonianza ben rappresentata dalla figura di Anselmo che ha cercato di portare giustizia in casi spinosi quali Aldrovandi, Cucchi, Ferrulli, Magherini e Bifolco.

Per capirne le ragioni, basta leggera la motivazione del conferimento del premio: “Fabio Anselmo è uno degli avvocati più noti d’Italia. E’ un legale che difende le vittime degli abusi compiuti dalle forze dell’ordine scrivendo la storia dei diritti civili, dei diritti dell’individuo. E’ riuscito a lasciare un segno e a fare scuola facendo bene il proprio dovere. Ha molti nemici tra chi invece questo “dovere” lo fa male o non lo fa. Con il proprio lavoro, ha insinuato nella mente di molti, della maggioranza, il dubbio che al nostro ordinamento manchi qualcosa di fondamentale: il reato di tortura”.

Una spiegazione che riempie di orgoglio il diretto interessato. “Scoprire di essere tra i premiati fa un bell’effetto, è una grande emozione – commenta Anselmo -. E’ motivo di soddisfazione sapere che qualcuno si sia accorto del mio duro lavoro in condizioni diciamo disagevoli. Inoltre mi onora essere affiancato a nomi di persone migliori di me quali Giuseppe Pignatone e Armando Spataro”. Tra i premiati, oltre ai già citati procuratori della repubblica di Roma e Torino, anche i procuratori Guido Lo Forte e Alfredo Morvillo, il comandante provinciale dei carabinieri di Trapani Stefano Russo e Gaetano Soffioti, imprenditore e testimone di giustizia.