Il consigliere regionale della Lega Nord, Marco Pettazzoni, si è visto respingere un emendamento che andava verso il tentativo di mutare la direzione di marcia dell’esecutivo su di un tema di stringente importanza, come lo smaltimento dell’amianto.
«La Regione aveva previsto un finanziamento a bando di 9 milioni di euro (4 milioni 998 iniziali, più altri quattro derivanti da economie varie; ndr) per lo smaltimento delle coperture in eternit degli edifici industriali. Il bando – sottolinea Pettazzoni – prevedeva contribuzioni per le micro, piccole, medie e grandi imprese, con finanziamento ammissibile del 50% per le Pmi e del 35% per le grandi industrie». Quale è stato, tuttavia, il nodo che impedisce l’accesso al credito? «La Giunta, nel precedente bando, inseriva come soglia minima di contributo ammissibile, quella di 50mila euro. Ora, se tanto mi dà tanto, e consideriamo un costo stimato di circa 7 euro (massimo 10) per metro quadro di superficie, significa che una micro o piccola impresa, con realtà tra 1 e 20 dipendenti, deve avere una copertura da smaltire superiore a 5mila metri quadri: in pratica – spiega Pettazzoni – la superficie di un campo di calcio».
Di qui, uno degli emendamenti presentati dal consigliere leghista e bocciato dall’esecutivo: Pettazzoni chiedeva di eliminare il costo minimo ammissibile, per i prossimi bandi, al fine di favorire l’accesso al finanziamento delle micro, piccole e medie imprese (che sono la maggioranza), ma la Giunta regionale ha inteso soltanto di prevedere un abbassamento della soglia stessa. «Ridurre anche significativamente l’importo minimo finanziabile, non risolverebbe il problema – dice Pettazzoni – continuando ad escludere le realtà più piccole. Proponiamo che non ci sia un limite di finanziamento, per poter smaltire le molte coperture in amianto presenti sul territorio, spesso distribuite su piccoli capannoni industriali, che però costituiscono un rischio per l’ambiente e la salute, specie se si trovano vicino a scuole o luoghi pubblici. Le Pmi – conclude Pettazzoni – costituiscono l’ossatura del nostro sistema economico e, quindi, auspicavamo fosse rivolta loro maggiore attenzione, in considerazione anche delle difficoltà che incontrano quotidianamente per effetto della crisi».
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