Cronaca
10 Agosto 2016
Le procure di Ferrara, Forlì, Faenza e Ravenna riaprono i fascicoli e scoprono inquietanti connessioni tra i delitti degli ultimi 30 anni

Otto omicidi irrisolti gettano nuove ombre sul passato di Villani

di Ruggero Veronese | 4 min

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Claudio Villani

Claudio Villani

Nuove ombre nel passato di Claudio Villani, il 56enne argentano arrestato sabato scorso dopo aver ucciso una escort bolognese in un albergo nei pressi di San Pietro in Casale. Si fa sempre più forte infatti il sospetto degli inquirenti che Villani possa aver colpito e ucciso in maniera seriale nel corso degli anni, nel corso di una lunga lista di delitti rimasti irrisolti dalla fine degli anni ’80 a oggi.

A rivelarlo in anteprima è la testata Romagna Noi, che ricostruisce la lunga scia dei ‘cold cases’ che hanno attirato l’attenzione della magistratura.

L’argentano, del resto, aveva già ucciso e si era già reso protagonista di altri episodi di violenza sulle donne: come noto fin dal momento del suo arresto, da giovanissimo (ad appena 16 anni) era stato condannato per aver ucciso una prostituta sulla statale Romea. E in tempi molto più recenti (nel 2015) ne aveva rapinata un’altra dopo averla drogata, episodio per il quale si trovava ancora agli arresti domiciliari. Non stupisce quindi che, di fronte a questo background, tutte le procure della zona abbiano rispolverato i fascicoli sugli omicidi irrisolti delle lucciole, in cerca di possibili elementi che possano metterli in relazione con il modus operandi di Villani.

Oltre alla tipologia di vittime, esistono infatti altri possibili collegamenti meno evidenti ma comunque significativi. A partire dalle zone più frequentate dal 56enne, che dopo l’omicidio di venerdì scorso è fuggito a bordo della Ford Ka della sua vittima verso la Romagna, percorrendo un lungo tratto della via Emilia nelle province di Forlì, Faenza e infine Ravenna. Proprio le procure di questi tre territori si stanno ora muovendo con più attenzione: il sospetto degli inquirenti è che Villani conoscesse molto bene quel particolare percorso, dove nel corso degli ultimi 30 anni sono avvenuti almeno sette omicidi irrisolti che presentano alcuni collegamenti con i delitti commessi da Villani: ad esempio l’utilizzo di un coltello per uccidere le vittime e di droghe per stordirle. Si tratta al momento – è bene specificare – di ipotesi investigative e non bisogna dimenticare come purtroppo le prostitute rappresentino una categoria molto a rischio negli episodi di violenza.

Vediamo comunque nel dettaglio i sette casi: il nome della prima vittima è Antonella Ghetti, una 20enne forlivese uccisa a Faenza nell’estate del 1987. Il corpo senza vita, colpito da più di dieci coltellate, fu ritrovata in una strada che incrocia la via Emilia, non lontano dal punto dove la ragazza era solita prostituirsi. Per otto anni non si registrano altri casi analoghi, ma la situazione cambia improvvisamente nel novembre del 1995, quando una prostituta di 54 anni scompare dopo essere stata vista per l’ultima volta vicino alla stazione di Ravenna. Il cadavere della donna, uccisa per strangolamento, fu ritrovato una decina di giorni dopo in un fosso nei pressi della statale Romea.

Negli tre anni successivi si contano altri cinque casi irrisolti: nel maggio del ’96 la 34enne lucciola dominicana Iolanda Castillo viene uccisa con due coltellate nel cuore al Lido di Savio, nel ravennate. Nel novembre successivo una 20enne originaria della Macedonia che si prostituiva nel faentino scompare in circostanze misteriose: il suo corpo fu trovato quasi un anno dopo nelle colline tra Faenza e Forlì. La stessa zona dove nel frattempo – nel giugno del ’97 – viene recuperato da un pozzo il corpo senza vita di Zira Mimosa, 25enne albanese che viveva a Faenza.

Il 1998 si apre con una nuova sparizione: la notte del 2 febbraio scompare la prostituta 31enne Brigitte Fugger, austriaca. Il suo corpo verrà trovato due settimane dopo in una cava di sabbia a Savio: anche lei uccisa con una coltellata al cuore. Nel settembre dello stesso anno viene rinvenuto sul fondo di una scarpata, in provincia di Cesena, lo scheletro di una giovane donna. Gli inquirenti riescono a risalire alla sua identità: si tratta di Mariana Rusu, una ragazza moldava scomparsa a 19 anni. Passano cinque anni prima di arrivare al prossimo caso irrisolto: siamo sempre a Faenza quando nell’estate del 2002 si perdono le tracce di una 23enne albanese. I suoi resti vengono trovati un anno dopo, nel settembre 2003, nelle colline ravennati non lontano da Brisighella.

C’è poi un altro caso su cui la procura, in questo caso di Ferrara, sta concentrando la propria attenzione. L’unico in cui a essere uccisa non fu una prostituta. Si tratta della morte di Anna Visentini, una 72enne ferrarese trovata nuda e annegata il 5 luglio 2012 nel Po di Volano. L’autopsia non rilevò violenze prima della morte e il fascicolo fu archiviato come suicidio. Oggi si scopre però che la Visentini e il marito erano stati a lungo vicini di casa di Villani e che in passato lo aiutarono in numerose occasioni, dopo che questo uscì dal carcere minorile. Secondo gli inquirenti, Villani fu l’ultima persona che parlò con la donna. Inutile specificare che la ricostruzione della vicenda potrebbe cambiare drasticamente alla luce del recente omicidio commesso dal 56enne argentano.

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