"Le mura di Ferrara non devono essere un ring, ma un ponte". Con questa immagine Paolo Calvano, capogruppo del Partito democratico in Assemblea legislativa regionale, ha aperto il suo intervento alla Festa dell'Unità, partendo dal cuore della città estense
Domenica 21 settembre le piazze dei Comuni italiani ospiteranno il “Pranzo della Domenica degli Italiani”, iniziativa promossa dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf) e dal Ministero della Cultura e da Anci nell’ambito della candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Culturale Immateriale Unesco
Musica e suggestive luci hanno scaldato l’atmosfera in piazza della Libertà, nella serata di sabato 13 settembre. Sul palco della manifestazione “Incrocio”, infatti, è andato in scena l’avvincente Dj Contest – Young Beats
Oltre 3,1 milioni di euro di indennizzi già liquidati a 282 imprese della pesca e dell’acquacoltura per i danni causati dall’emergenza granchi blu nel 2023. Si tratta dei fondi stanziati dal commissario straordinario nominato dal Governo e delle risorse erogate dal Masaf riferiti ai danni da mancata produzione
Cento torna a guardare con attenzione al futuro della Vm Motori, storica realtà meccanica dell'Alto Ferrarese, dopo l'incontro di lunedì 15 settembre in Regione tra sindacati, istituzioni (presenti Comune di Cento e Provincia di Ferrara) e la nuova proprietà, Marval, che ha recentemente siglato l'accordo vincolante con Stellantis per l'acquisizione dell'azienda
(archivio)
Copparo. Uno sciopero “morbido”, di 4 ore per turno, con presidi non troppo numerosi davanti allo stabilimento. Solo un segnale, per il momento, che sindacati e lavoratori della Berco di Copparo hanno voluto lanciare oggi all’azienda in vista del rinnovo del contratto e come risposta alle voci insistenti di una prossima apertura della crisi per lo stabilimento.
Si parla, ormai da qualche mese, di alcune centinaia di esuberi, rispetto ai quali l’azienda non conferma né smentisce. Nessuna comunicazione sulle reali intenzioni, atteggiamento che non ha fatto altro che alimentare la preoccupazione, ormai salita alle stelle, dei circa 1.640 lavoratori della Berco. Se l’azienda non si scuce, a parlare sono alcuni segnali ben poco confortanti per il futuro dello stabilimento: redditività al di sotto degli obiettivi fissati, appalti affidati ad aziende al di fuori della provincia di Ferrara e un’indagine, commissionata a una società specializzata, sul rapporto tra lavoratori diretti e indiretti.
“L’azienda non conferma né smentisce gli esuberi – riferisce il segretario provinciale della Fiom, Samuele Lodi, presente al presidio di questa mattina – ma nello stesso tempo ha ammesso l’esistenza di un disequilibrio tra diretti e indiretti. Vi sarebbero cioé troppi lavoratori indiretti (non solo impiegati, ma anche manutentori, carrellisti, etc.) in rapporto a quelli diretti”. “E guarda caso – aggiunge il segretario provinciale della Uilm, Paolo Da Lan – la Boston Consulting sta facendo proprio un’analisi-radiografia di questo rapporto. Analisi che potrebbe portare agli esuberi”.
Regna, insomma, l’incertezza più assoluta sulle sorti dei dipendenti e della stessa Berco. E lo sciopero di oggi, proclamato unitariamente da tutti i sindacati di categoria dei metalmeccanici, è solo un “assaggio” di ciò che potrebbe avvenire al rientro dalle ferie, a settembre. “Paradossalmente – spiega Lodi – l’azienda ha fretta di rinnovare il contratto, ma la situazione che si è determinata ci impone di chiedere prima certezze e garanzie. Anche alla luce dei risultati di bilancio, che parlano per la Berco di una redditività al 2%, ben al di sotto dell’obiettivo del 5% che si era previsto. Se tutti questi problemi sfocieranno nell’apertura della crisi, non mancheranno iniziative più energiche di quella odierna. E’ assolutamente da scongiurare un’altra ristrutturazione, l’azienda non sarebbe più in grado di sopportarla”.
Ad aggiungere preoccupazione, inoltre, sono gli appalti affidati a ditte esterne: “Sempre più spesso – dice Da Lan – vengono assegnati ad aziende della zona di Terni. Perché proprio Terni? E’ una domanda che ci siamo posti. Abbiamo fatto supposizioni, non avvalorate da alcun dato certo. E’ certo però che a Terni insistono le acciaierie ThyssenKrupp”.
L’unico elemento di certezza ottenuto dall’azienda riguarda invece l’obiettivo della riduzione del salario. “La Berco non è ben gestita dall’alto – commenta Da Lan – e ancora una volta si vuole mettere mano all’ultimo anello della catena. Ma qui abbiamo un problema di manico, non di martello”.
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