Stradino morto in Super. Chieste due condanne e un’assoluzione
Battute finali per il processo relativo alla morte del 43enne Augustine Aigbovo, morto mentre lavorava tra gli svincoli di Cona e via Ravenna a settembre 2020. Tre le persone a processo
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Un'ora di interrogatorio davanti al gup Andrea Migliorelli per la morte del 29enne Lorenzo Lodi. L'agente ha riferito di aver ricevuto la consegna per implementare il controllo del detenuto quando ormai era già troppo tardi
Tredici anni dopo il terremoto che sconvolse l’Emilia-Romagna nel 2012, il Comitato Verifica Ricostruzione (Cvr) lancia un nuovo e deciso appello alle istituzioni. Il presidente Marco Mattarelli mette nero su bianco una serie di numeri, fatti e richieste che puntano i riflettori su una ricostruzione ancora incompleta e controversa
Era finito alla sbarra con la duplice accusa di appropriazione indebita e danneggiamento. Ma alla fine - durante l'udienza predibattimentale di ieri (martedì 20 maggio) - il giudice del tribunale di Ferrara ha dichiarato sentenza di non luogo a procedere nei propri confronti per intervenuta prescrizione
Si è conclusa con un lieto fine la vicenda della ragazza di 14 anni scomparsa il 17 maggio nel Ferrarese. La giovane, che si era allontanata volontariamente dalla comunità in cui era ospite a Renazzo, è stata rintracciata il 19 maggio dal personale dell'Aliquota Radiomobile di Cento
Se gli spacciatori scacciano le vigilesse, le forze dell’ordine reagiscono. E lo fanno tendendo una “trappola”, che ha portato a 36 identificazioni, un’espulsione e due denunce per resistenza. L’episodio delle due agenti allontanate a suon di urla e atteggiamenti minacciosi dai giardini del grattacielo da un gruppo di extracomunitari ha scosso l’opinione pubblica, ma ha scatenato ieri quella che potremmo definire una “controffensiva” in forze.
A partire dalle ore 14 di ieri pomeriggio, infatti, è scattata un’operazione coordinata di polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale, per riportare un po’ di legalità nella zona e dare una risposta decisa alla domanda di sicurezza nell’ormai famigerata zona Gad. Le forze dell’ordine hanno deciso di far scattare una “trappola” per verificare eventuali reazioni: un paio di agenti della polizia municipale hanno fatto da “esca” nei giardini del grattacielo, andando in avanscoperta per controllare alcuni soggetti che normalmente sostano nel parco. La reazione non si è fatta attendere, probabilmente simile a quella che hanno dovuto subire le vigilesse martedì scorso. Urla, sbraiti, resistenza, qualcuno ha anche tentato di alzare le mani.
A quel punto però il nutrito gruppo di extracomunitari si è ritrovato circondato da numerosi uomini in divisa: 15 gli agenti della polizia di Stato (tra operatori di volanti, squadra mobile, scientifica, prevenzione crimine di Bologna e ufficio immigrazione), oltre a una pattuglia di carabinieri, una della guardia di finanza e tre pattuglie della municipale.
Il fuggi fuggi è stato generale. C’è chi è scappato dietro la stazione e ha addirittura tentato di lanciare pietre all’indirizzo degli agenti, altri sulle mura, altri ancora in piazzale Castellina e nelle vie limitrofe. Alla fine l’operazione ha consentito di identificare compiutamente circa un quarto delle persone che se la sono data a gambe levate: 36 gli identificati, tutti richiedenti asilo, mentre per un extracomunitario è stato emesso un provvedimento di espulsione in quanto risultato clandestino.
Due inoltre le persone denunciate: la prima per rifiuti a fornire le proprie generalità, la seconda per resistenza a pubblico ufficiale, per aver reagito e alzato le mani con una vigilessa.
Per le forze dell’ordine l’operazione è stata utile per capire la consistenza del fenomeno nella zona Gad, ma anche per individuare le caratteristiche del fenomeno stesso. Quasi nessuna delle persone identificate risulta residente nel grattacielo o a Ferrara, e nessuno si è portato in città con il treno. Si tratterebbe quindi di una sorta di “rete” cittadina, non propriamente un’associazione per delinquere, che le forze dell’ordine stanno ora analizzando per poter programmare le prossime azioni e combattere l’insorgenza di episodi crimimosi.
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