Caro Direttore,
leggendo la lettera aperta del segretario ferrarese del Partito Repubblicano Italiano, Riccardo Saporetti, sinceramente non capiamo cosa possa esserci di così convienente per un cittadino ferrarese sapere che probabilmente in un prossimo futuro per alcune patologie dovrà andare a curarsi all’IRST di Meldola in provincia di Forlì, se va bene, oppure, per i meno fortunati, anche più lontano come a Rimini o a Cesena e così via?. E’ questo lo chiamate convenienza per Ferrara e la sua sanità!. Le ipotesi sono due.
Prima ipotesi: o si ritiene che la nostra sanità locale o comparto universitario non siano all’altezza delle sfide richieste …ma a questo punto dovremmo spiegarlo a tutti quei bravissimi medici, infermieri e tecnici specializzati che ogni giorno, in un mare di difficoltà, riescono comunque a far funzionare la nostra sanità e conseguentemente fare il bene del cittadino ferrarese.
Seconda ipotesi: che dietro la scusa della necessità di evitare l’annessione di Ferrara all’area bolognese ci sia invece il progetto di potenziare la Romagna e conseguentemente i professionisti di quell’area sempre a scapito della nostra cara Ferrara e della sua gloriosa storia inclusa quella sanitaria e universitaria.. Quindi caro Saporetti da un vero ferrarese ci si aspetterebbe la difesa del proprio territorio, della propria gente e anche della propria sanità che non si svende a nessuno Se poi la Romagna per difendere lei stessa dall’influsso bolognese volesse puntare su Ferrara per potenziarsi ed allargarsi, sarebbe meglio che tutti sapessero che una delle bellezze più evidenti della nostra città e che più la caratterizzano sono proprio le sue mura che ci proteggono e ci fanno sentire al sicuro. Quindi caro Saporetti per Ferrara non serve la Romagna ma solo puntare sui ferraresi e sulle loro grandissime potenzialità… che molti, a questo punto, sembra vogliano appropriarsene a costo zero.
Quindi Romagna?…no grazie!
Chiara e Gian Luca Bighi