Macabra scoperta ieri sera (5 maggio) a Scortichino dove, in un garage di un'abitazione in via Provinciale, i carabinieri hanno ritrovato il cadavere di una donna anziana di 90 anni. Al momento dell'arrivo dei militari il corpo era avvolto da cellophane
"Buona, simpatica e gentile" sono i tre aggettivi più gettonati dai vicini di casa nel ricordare la 90enne Lidia Ardizzoni, l'anziana che - dopo la morte - è stata avvolta nel cellophane e successivamente nascosta nel garage dell'abitazione di via Provinciale, dove viveva insieme al figlio
Un’indagine nata nel cuore del Ferrarese ha portato alla luce un vasto giro di falsi certificati professionali e titoli di studio, con ramificazioni in ben 27 province italiane. Tutto è cominciato nel marzo dello scorso anno, quando i carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (Nas) di Bologna hanno effettuato un controllo in una casa di riposo della provincia di Ferrara
Un rosso in bilancio di circa 32 milioni. Questo il risultato, già annunciato in questi giorni, del bilancio consuntivo delle due aziende sanitarie - Ausl e azienda ospedaliera - esposto dalla direttrice generale Nicoletta Natalini ieri (6 maggio) in Ctss alla presenza di tutti i primi cittadini della provincia
Nel tardo pomeriggio di lunedì 5 maggio, la filiale Credem di via Ferrarese a Cento è stata teatro di una rapina a mano armata. Due uomini, entrambi a volto coperto, hanno fatto irruzione nella banca, accedendo tramite una finestra non protetta dal sistema di allarme. Uno dei rapinatori era armato di pistola. Circa 100mila euro il bottino
Spaccio di droga, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. E’ l'”attività” che da tempo svolgeva il 75enne Italo Meletti all’interno del Tuareg di Fossanova San Marco, reati per i quali al gestore del locale (ora sotto sequestro), che si trova in carcere per altri motivi, sono stati notificati ieri gli arresti domiciliari.
A scoprire cosa si celava all’interno del “sexy pub” di Fossanova sono stati gli uomini della squadra mobile diretta da Andrea Crucianelli, nel corso di una lunga investigazione resa non facile dalle precauzioni che lo stesso Meletti aveva adottato. Sopra al Tuareg, infatti, Meletti aveva il suo appartamento, a difesa del quale aveva messo alcuni cani e piazzato all’esterno dello stabile telecamere di sorveglianza. Senza contare che del Tuareg – circolo privato inizialmente affiliato alla Fenalc, associazione di volontariato che si occupa di inclusione sociale delle persone con disabilità, affiliazione in seguito tolta dalla stessa Fenalc dopo gli esiti delle prime indagini – Italo Meletti figurava come semplice gestore, mentre il presidente risultava essere una giovane ragazza rumena di 19 anni.
Italo Meletti
Lo spunto dal quale sono partite le indagini è un episodio di grave violenza avvenuto all’esterno del locale nell’aprile del 2014, quando tre amici un po’ alticci si sono presentati alle 4 del mattino quando il Tuareg aveva già chiuso i battenti. I giovani hanno iniziato a bussare insistentemente e Italo Meletti, che si trovava all’interno con un albanese, per tutta risposta è uscito massacrandoli a colpi di bastone. Meletti è infatti un pregiudicato noto dalle forze dell’ordine per epèisodi anche violenti e con precedenti per lesioni, traffico di droga, rapina e altri reati contro il patrimonio.
A quel punto partono appostamenti serali e notturni della polizia, con raccolta di testimonianze dei clienti, che hanno portato ad accertare come all’interno si svolgesse una vera e propria attività di prostituzione con spaccio di droga, piccole quantità di cocaina che servivano ad allietare le serate degli avventori più facoltosi. Sono state effettuate intercettazioni ambientali e telefoniche, che hanno messo in luce come alcune delle ragazze (quasi tutte giovani e straniere) che intrattenevano i clienti nel locale versassero una sorta di affitto al gestore per poter utilizzare l’appartamento al piano superiore per prostituirsi. Dalle intercettazioni si è risaliti anche al nigeriano che riforniva di cocaina il Meletti, tanto che in quell’occasione (febbraio 2015) il gestore del Tuareg venne arrestato e riemsso in seguito in libertà in quanto venne trovato con alcune palline di cocaina e, dopo una perquisizione del Tuareg, con una pistola Browning risultata rubata che teneva sotto il bancone.
Per ottenere ulteriori prove dell’attività di prostituzione e spaccio nel circolo di Fossanova San Marco, gli uomini della squadra mobile a gennaio di quest’anno hanno effettuato un’ulteriore perquisizione con l’ausilio dei cani antidroga, al termine della quale è risultato tutto ancora più evidente (all’interno sono stati trovati droga e alcuni ‘pizzini’ relativi alle prestazioni delle giovani prostitute), tanto da far scattare il sequestro del locale (guarda il video).
Risulta che le giovani ragazze effettuassero prestazioni all’interno del locale, con tariffe variabili, e che alcuni clienti (molti provenienti dalle province limitrofe) arrivassero a spendere in una serata fino a 2mila euro tra cocktail, cocaina e prostitute.
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