Politica
20 Marzo 2016
Pd e Sel propongono un emendamento al bilancio per supportare una sperimentazione durante i sabato in centro

Movida. Non catene ma dialogo e cultura civica

di Redazione | 5 min

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P1040149BUna soluzione per la movida? Non catene ma dialogo e cultura. È questo l’obiettivo di uno degli emendamenti al bilancio comunale presentato da Pd e Sel per un progetto sperimentale da attuare in centro storico con i più giovani.

L’emendamento è firmato dai consiglieri Leonardo Fiorentini (Sel), Ilaria Baraldi e se dovrebbe discutere già lunedì 21 marzo, quando inizierà la sessione di Bilancio del Comune di Ferrara.

Lo scopo è a avviare con uno stanziamento di 2omila euro per ogni anno del triennio 2016-2018 un progetto sperimentale di mediazione culturale e civica durante le serate in centro storico. Nel testo dell’emendamento si prende atto di come la frequentazione serale e notturna del nostro centro storico sia un fenomeno sociale, e che come tale debba essere trattato. Ovviamente oltre che socialità in senso lato e positivo, essa genera anche disagi e problemi (rumore, sporcizia, rifiuti e altri disagi, ma anche problemi legati al consumo di sostanze legali e non) sino ad arrivare a frequenti “episodi di scarso senso civico da parte di alcuni fruitori notturni della città, sia con danneggiamenti che con comportamenti reiterati di poco rispetto delle regole basilari della civile convivenza”. Per questo si propone di avviare un progetto di “Mediazione culturale e civica durante le serate in centro storico” promosso dall’amministrazione che permetta di interloquire tramite operatori ed educatori con i frequentatori serali e notturni della nostra città e promuovere così cultura della convivenza e senso civico.

Per Leonardo Fiorentini, consigliere indipendente eletto nelle liste di Sel, che è intervenuto più volte sulle polemiche sulla movida in centro storico “le catenelle davanti al Duomo per fortuna non si faranno. Sarebbero stati inutili e controproducenti. Però non per questo bisogna stare con le mani in mano. È evidente che esiste un problema di senso civico nella nostra società, come è altrettanto evidente che è necessario un approccio consapevole all’uso delle sostanze, anche quelle legali come l’alcol. Sono convinto che per risolvere questo tipo di problemi sia necessario investire nelle persone e nell’educazione civica, e con questo emendamento facciamo un primo passo in questo senso.”

“Ferrara è una città universitaria, accogliente e vivace”, commenta Ilaria Baraldi, consigliera del del Partito Democratico. “Spesso la vivacità, soprattutto durante i famosi mercoledì sera, si è trasformata in mancanza di rispetto e delle più elementari regole di convivenza civile. Con questo emendamento al bilancio si propone un investimento nella formazione e nell’educazione, processi certo più complessi ma indubbiamente più efficaci della mera repressione e della negazione della fruizione di spazi collettivi.”

Sulla questione arriva l’opinione di Alan Fabbri, Lega Nord.  “L’inciviltà va sanzionata non va assecondata – afferma il capogruppo del Carroccio in Regione . 20mila euro per un progetto simile sono un indicibile spreco di denaro pubblico per affidare, magari, alle solite associazioni o cooperative amiche l’ennesimo servizio inutile e inefficace. Ferrara ha bisogno di legalità e sicurezza. Contro i recidivi non vale la persuasione, ma serve pretendere il rispetto delle regole, se necessario a suon di sanzioni (e quindi serve impiegare personale che le sanzioni possa elevarle). Gli incivili la lezione non la capiscono con le buone ma solo imponendo regole e legge, alle quali la sinistra si conferma allergica”.

Insieme a questo verrà presentato anche un secondo emendamento, sempre a firma congiunta, ma questa volta Fiorentini è accompagnato da Davide Bertolasi del Pd. L’obiettivo è “dar continuità ai progetti connessi all’Agenda Digitale locale, avviati l’anno scorso proprio a seguito di un analogo emendamento presentato da Fiorentini sul bilancio 2015 e approvato a larghissima maggioranza”.

Nel testo dell’emendamento di 15mila euro (lo stesso importo dell’anno 2015) sull’Agenda Digitale Locale si dà conto del successo delle iniziative promosse nel corso del 2015 e quindi che “appare utile prevedere risorse per dare continuità ed incentivare la realizzazione delle azioni e delle iniziative emerse dal processo partecipativo dando anche continuità allo stesso confronto con i portatori di interessi ed i cittadini”.

“In una città con oltre 260 anziani su 100 giovani, rinnovare il finanziamento, anche per il 2016, per l’Agenda Digitale locale – commenta Bertolasi (Pd) cofirmatario dell’emendamento – significa colmare ulteriormente il digital divide culturale fra le generazioni. Dopo la recente messa in opera del progetto SpID, l’identità digitale con cui è possibile accedere con un’unica password ai servizi delle PA e non solo, è ora più che mai importante continuare l’opera di dematerializzazione e utilizzo massivo dei sistemi informatici, per facilitare maggiormente il dialogo del cittadino con l’amministrazione. Con l’emendamento andiamo in questa direzione continuando a fare promozione della cultura digitale fra i nostri cittadini, condividendo con loro in un percorso partecipato, obiettivi e risultati.”

“L’attività dell’Agenda Digitale Locale è importante – aggiunge Leonardo Fiorentini, primo firmatario dell’emendamento – perché genera cultura diffusa e consapevolezza del vivere in un mondo sempre più digitale. Non è un caso che fra le iniziative di maggior successo dell’Agenda Digitale Locale ci sia quella dell’educazione all’uso consapevole di internet e dei social network. Perchè se è vero che intere generazioni soffrono di un digital divide culturale, essendo cresciute in un mondo che ancora non conosceva la pervasività del digitale, è anche vero che i cosiddetti “nativi digitali” scontano una familiarità quasi innata con gli strumenti che spesso però non è associata con una presa di coscienza reale delle implicazioni delle proprie azioni “digitali”. Bisogna fare in modo che le questioni e le riflessioni che hanno percorso questi ultimi due decenni su privacy, diritti e doveri, opportunità e rischi della rete e del digitale divengano davvero patrimonio di tutta la cittadinanza.”

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