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12 Marzo 2016
Un personaggio determinante nello sviluppo dell'architettura ferrarese quattrocentesca che ha reso la città moderna e innovativa

La casa di Biagio Rossetti a Ferrara

di Redazione | 3 min

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Biagio RossettiBiagio Rossetti è stato determinante nello sviluppo dell’architettura Ferrarese quattrocentesca, rendendo la città moderna e innovativa. La sua casa è testimonianza del lascito artistico e la sede di importanti eventi.

Per molto tempo dimenticato dagli storici dell’arte, la sua rivalutazione è iniziata negli anni ’60 del Novecento.

Ancora giovane, iniziò a lavorare al cantiere di Palazzo Schifanoia sotto la direzione di Pietro Benvenuti degli Ordini, cui subentrò nel 1483 nel ruolo di ingegnere militare e architetto ducale.

Nel 1492 iniziò la sua impresa titanica voluta dal Duca Ercole I: la progettazione di nuovi quartieri a Nord della cinta muraria, con i quali la città raddoppiava la propria superficie. Questa parte di città è chiamata Addizione Erculea aggiungendo spazi, giardini, edifici.

Le sue opere più importanti sono: gli interventi di Palazzo Schifanoia e del Palazzo dei Diamanti, poi costruì le chiese di San Francesco, Santa Maria in Vado, San Benedetto, l’abside della Cattedrale , il Palazzo di Ludovico il Moro, la Chiesa di San Cristoforo nel cimitero della Certosa, il campanile in cotto del monastero di San Giorgio, e l’abside della chiesa di San Nicolò. Il genio di Rossetti, sta nell’avere rifiutato lo schema astratto e perfetto della città ideale, dei trattatisti del Rinascimento, sostituendolo con uno più reale, concreto e nuovo.

La Casa

La sua abitazione, ultimata soltanto dopo il 1502, sorse sulla Via Ghiara (oggi Via XX Settembre), una delle strade più importanti della città, a poca distanza dall’antico corso del Po di Ferrara. Pensata inizialmente come una semplice “casetta” per sé e per la sua famiglia, al termine dei lavori divenne una prestigiosa dimora.

L’architetto coinvolse nell’impresa due tra i più valenti artisti attivi presso gli Estensi, Fino e Bernardino Marsili, i quali decorarono e affrescarono l’edificio sia esternamente che internamente. La casa divenne un vero e proprio palazzo signorile con muri esterni merlati e dipinti “a paesi”, un bel giardino con alberi da frutto e siepi, un cortile e una loggia.

Gli studiosi assegnano alla dimora Quattrocentesca un ruolo importante nell’ambito dello sviluppo dell’architettura; basti pensare al disegno architettonico del prospetto principale, tutto in mattoni, caratterizzato dalle “FINESTRE BINATE” sormontate da archivolti in cotto.

La facciata rinascimentale assume, inoltre, una particolare valenza urbanistica se la si mette in rapporto con la Via Caprera.

Con la sua abitazione, il Rossetti introduce nella città Estense uno schema planimetrico di derivazione Veneta che ancora oggi si può riconoscere visitando le stanze nonostante le trasformazioni operate nel tempo. Lo storico fabbricato rimase di proprietà dei Rossetti fino alla metà del 600; nel 1974 la casa fu acquistata dal Comune di Ferrara, quindi restaurata, mentre dal 1998 e fino a qualche anno fa, ha ospitato il MUSARC (Museo dell’architettura).

Oggi è la sede prestigiosa di uffici comunali, in particolare il CENTRO IDEA (Centro di Educazione alla sostenibilità), dove da Lunedì 14 Marzo fino a Venerdì 29 Aprile ci sarà una mostra sullo spreco alimentare e valorizzazione del cibo buono e sano.

Sul sito www.informagiovani.fe.it troverete tutte le informazioni dettagliate su questo importante evento.

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