Eventi e cultura
29 Febbraio 2016
Giovedì 3 marzo la presentazione al pubblico dopo i lavori di restauro

Casa Minerbi, un nuovo museo per Ferrara

di Redazione | 5 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERACon il completamento del restauro di Casa Minerbi, il 3 marzo verrà presentato ufficialmente al pubblico un nuovo museo per la città di Ferrara, il cui progetto risale a diversi anni fa (a firma dell’ex sindaco Sateriale) ed ha avuto un costo complessivo di circa due milioni di euro.

La realizzazione del museo di Casa Minerbi fa registrare la soddisfazione del direttore del Polo Museale Emilia Romagna, Mario Scalini: “Due milioni di euro – dichiara – non sono poi tanti per un nuovo museo a Ferrara che il Segretariato sta completando e che verrà presentato al pubblico il 3 marzo. Il direttore nominato giusto due giorni or sono dalla Direzione Generale Musei, è l’architetto Andrea Sardo; avrà il privilegio di valorizzare, insieme a Casa Romei, anche questo straordinario palinsesto di arte pittorica ed abitativa ferrarese che, appartenuto alla famiglia Del Sale, conserva decorazioni trecentesche rarissime nel pur ricco contesto cittadino”.

“La ‘Sala degli Stemmi’ e quella delle Virtù – aggiunge Scalini – si sono già guadagnate una pagina di Wikipedia, come certo non immaginavano nel 1995 il Ministro Antonio Paolucci, che firmò il decreto di acquisto della porzione dello Stato e l’allora assessore alla cultura Dario Franceschini, che è oggi ministro per i Beni e le Attività culturali, e che auspicava la destinazione museale d’intesa col Comune. Un cerchio che si chiude felicemente per questo straordinario ciclo del terzo quarto del Trecento, che ha raffronti in Padana come nella Toscana senese, a testimoniare – ora che sarà visibile con continuità – della capitale importanza della circolarità del linguaggio tardo gotico per la formazione della consapevolezza del Rinascimento”.

Il restauro di Casa Minerbi è stato finanziato attraverso un accordo sottoscritto dal Ministero dei beni e delle attività culturali, dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Ferrara e dalla Fondazione della cassa di risparmio di Ferrara per una cifra complessiva iniziale di 1.520.000 euro per le opere di consolidamento strutturale, impiantistica, restauro e recupero funzionale, alla quale si è aggiunto un ulteriore finanziamento da parte del MiBac per opere di completamento e per il restauro degli apparati decorativi e degli affreschi. Il palazzo ospiterà, oltre ad una sala conferenze e alla parte museale, l’istituto di studi rinascimentali con la sua prestigiosa biblioteca.

Casa Minerbi-Dal Sale è un complesso architettonico che si contraddistingue per l’affascinante dialogo fra antico e moderno, immediatamente percepibile negli ambienti interni dove si possono ammirare cicli pittorici trecenteschi collegati a spazialità contemporanee realizzate dal 1957 al 1963 dall’architetto milanese Piero Bottoni.

Il complesso è composto da un gruppo di corpi di fabbrica, collegati fra loro nel corso dei secoli, che nel Trecento appartenevano all’illustre famiglia Del Sale (o Dal Sale), la cui presenza è attestata a Ferrara dal 1205 al 1587. L’isolato al cui interno sorge l’edificio, sia pure di origine altomedievale, si delineò nel corso del XIV secolo, anche grazie alla costruzione, per volontà di Alberto V d’Este, del vicino Palazzo Paradiso (1391), antica sede dell’Università, il cui ingresso principale si apriva un tempo su via Giuoco del Pallone. Lungo questa antichissima strada, dalla quale si accede anche a Casa Minerbi, gli studenti erano soliti giocare a palla, da qui il nome.

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L’edificio in questione deve la sua fama soprattutto agli affreschi che nobilitano i due ambienti più prestigiosi dell’intero complesso, che si trovano nel fabbricato più interno (Casa Minerbi-Dal Sale); si tratta del salone dei Vizi e delle Virtù e della sala degli Stemmi, entrambi attribuiti al cosiddetto “Maestro di Casa Minerbi”, databili tra il 1360 ed il 1370. In particolare, gli affreschi dalla complessa simbologia dei vizi e delle virtù sono stati definiti, insieme a quelli del convento benedettino di Sant’Antonio in Polesine, come il nucleo più importante della pittura trecentesca ferrarese.

L’attuale denominazione della suggestiva dimora ha origine dopo il 1870, quando la famiglia Minerbi acquistò diverse proprietà con ingresso in via Giuoco del Pallone. Uno dei personaggi più importanti, che diede nuovo splendore allo storico edificio, fu Giuseppe Minerbi, colto e appassionato conoscitore d’arte, il quale, divenuto proprietario del fabbricato con ingresso ai numeri civici 15-17 e del salone dei Vizi e delle Virtù, tra il 1953 ed il 1961 affrontò il restauro della propria abitazione e del salone affrescato. Il progetto complessivo per la realizzazione di tale intervento fu affidato a Piero Bottoni, noto architetto milanese impegnato in quegli anni a Ferrara anche in altre importanti ristrutturazioni, mentre il restauro dei celebri affreschi fu eseguito nel 1955 da Arturo Raffaldini ed Ottorino Nonfarmale, appena in tempo per evitare che i segni del degrado potessero cancellare per sempre un simile capolavoro.

L’adiacente parte di fabbricato (comprendente l’altro ambiente affrescato), acquisita da Giulio Minerbi nel 1957, non fu mai restaurata; negli ultimi decenni versava in uno stato di abbandono, pur conservando un notevole interesse artistico ed architettonico, pertanto nel 1995 fu acquisita dal Demanio dallo Stato, che attraverso l’azione di tutela della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna, ha promosso i primi restauri di pronto intervento conservativo. Quasi contemporaneamente il Comune di Ferrara ha acquisito nel proprio patrimonio la porzione appartenuta a Giuseppe Minerbi. La suddivisione delle attuali proprietà disegna la ripartizione architettonica e stilistica, infatti la proprietà comunale è caratterizzata dalle spazialità contemporanee realizzate dall’intervento di Piero Bottoni e la parte del Demanio dello Stato è completamente riferibile all’originario impianto trecentesco con il pregevole apparato decorativo affrescato.

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