Attualità
22 Febbraio 2016
Al centro Il Quadrifoglio una nuova iniziativa dell'associazione per l'integrazione Indaco

La danza che abbatte i muri della disabilità

di Redazione | 2 min

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a0486291-0c49-4240-b41c-7deb4c1eb911Presso il Centro “Il Quadrifoglio” a Pontelagoscuro, venerdì 19 febbraio alle ore 18, l’associazione Indaco ha tenuta una dimostrazione di ‘Danza in carrozzina’. L’esibizione è stata una occasione assoluta per promuovere e conoscere questa nuova disciplina riservata a persone disabili e normodotati.

Grazie anche alla presentazione di una persona che ha fatto dello sport a sostegno della disabilità la sua vita, Mauro Borghi del Canoa Club Ferrara, un pubblico numeroso ha potuto ammirare le evoluzioni ritenute fino a qualche tempo fa impossibili per un disabile.

Valzer inglese, salsa, tango argentino e paso doble hanno coinvolto disabili e volontari normodotati di Indaco per almeno un’ora terminata poi con il tradizionale rinfresco offerto gratuitamente a tutti i presenti.

Indaco (Integrazione danza e comunicazione) è un’associazione sportiva (affiliata al Cip – Comitato italiano paraolimpico) che, tramite la danza, si propone di favorire il recupero motorio e sociale di persone affette da disabilità. La danza in carrozzina esiste già da diversi anni, soprattutto in Nord Europa e Stati Uniti, mentre in Italia si è diffusa un po’ più recentemente. Donata Rodi, istruttrice di danza per normodotati e Mario Montalbano fisioterapista, sono i fondatori dell’associazione.

094450c4-b240-4425-8cf5-c26bae41fc08Inizialmente, dopo aver scritto assieme un progetto sull’uso della danza nella riabilitazione, Donata Rodi è venuta a conoscenza della disciplina ‘wheelchair dance’che l’ha portata a frequentare un corso in Inghilterra per diventare istruttore. Tornata in Italia ha fondato, insieme al collega e ad un gruppo di persone che hanno creduto nel progetto, l’associazione Indaco.

Questa realtà è aperta a tutte le persone, a prescindere dalla loro condizione psicofisica: chiunque può partecipare a Indaco e condividere il momento del ballo con persone affette da disabilità (Donata Rodi è essa stessa una persona disabile ndr).

“Integrazione è, non a caso – affermano i responsabili -, la prima delle tre sigle che formano la parola Indaco. Integrazione intesa nel senso di scambio paritario tra persone disabili e normodotati tramite la danza. L’attività prevede infatti la danza tra due persone in carrozzina o anche tra una persona in piedi normodotata e un disabile appunto sulla carrozzina”.

Indaco collabora inoltre a vario titolo e diversi progetti con il Centro Perez alla Città del Ragazzo e l’ospedale riabilitativo S. Giorgio. La prima esibizione dell’Associazione di Donata Rodi fu proprio presso il Centro Perez dove quattro normodotati ballavano in carrozzina.

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