Recensioni
18 Gennaio 2016
Alla sala Estense il film girato tutto in lingua dialettale ferrarese dal documentarista e critico cinematografico Adolfo Baruffi

La Straferrara e “La paternicilina”

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Libri che aiutano a pensare in modo più creativo

Pensare in modo creativo non è solo un talento innato. È anche il frutto di esercizi costanti stimoli esterni e letture che spingono fuori dai binari abituali. I libri sono alleati silenziosi in questo processo

Il matrimonio: un’ancora nell’era dell’incertezza

Nell'epoca della fluidità e dell'effimero, il matrimonio può apparire come un'istituzione anacronistica, un retaggio di un passato che non rispecchia più le dinamiche delle relazioni moderne. Tuttavia, in un mondo in cui le certezze sembrano vacillare e le connessioni umane sono sempre più mediate dalla tecnologia, il matrimonio conserva un significato profondo e una rilevanza che trascendono le mode e le convenzioni sociali

Ultimo Spadoni, Giuseppe Simoni, Beppe Faggioli e Olivo Ardizzoni, in arte Zurzin, nel film “La paternicilina” di Adolfo Baruffi. Foto tratta dal libro di Maria Cristina Nascosi "I settant'anni della Straferrara" del 2002

Ultimo Spadoni, Giuseppe Simoni, Beppe Faggioli e Olivo Ardizzoni, in arte Zurzin, nel film “La paternicilina” di Adolfo Baruffi. Foto tratta dal libro di Maria Cristina Nascosi “I settant’anni della Straferrara” del 2002

La storia delle rappresentazioni della Straferrara – che ad agosto di quest’anno compirà 85 anni di attività mai interrotta, neppure in tempo di guerra e di bombardamenti – si è spesso intersecata con quella del cinema e della televisione, trama ed ordito della cultura a tutto tondo, non solo locale, ma pure nazionale.

Il cinema aveva visto il fondatore, il cav. Ultimo Spadoni nel 1955, tra gli interpreti de “La paternicilina”, un film girato tutto in lingua dialettale ferrarese dal documentarista e critico cinematografico Adolfo Baruffi, piuttosto ‘dimenticato’, collega e sodale anche di Florestano Vancini, assieme ai maggiori attori dialettali di allora, il grande Scioldo Puttomati, Mario Bellini, Franco Pelagatti e Giuseppe Simoni: un hapax di cui, purtroppo, non resta più alcuna traccia.

Il soggetto della pellicola era basato su di un copione originale di Augusto Celati, “La colpa ad ciamàrass Pifàni”, che per la sceneggiatura aveva lavorato a quattro mani con lo stesso Spadoni.

È la storia di un improbabile venditore ambulante che, grazie a particolari pillole da lui offerte con effetti a dir poco miracolosi, consentiva a chi le assumesse, di venire a conoscenza del nome del padre biologico del nascituro, in casi… dubbi, soprattutto, visto che esso appariva, non si sa come, sul petto della… madre.

Il film era stato girato a Ferrara, in esterni per la strada e, per gli interni, era stato scelto l’ambiente del Teatro Comunale.

Il suo limite fu il mezzo linguistico usato: l’idioma dialettale ferrarese non era dei più conosciuti e, per di più, allora, non ci si pose neppure il problema di sottotitolarlo, come accade più di sovente oggi, anche per testi filmici non solo stranieri, ma che riportano parti in vernacolo.

“Paternicilina”, pur realizzato per intero, non apparve mai sugli schermi cinematografici e, tantomeno, poté circuitare e se ne persero così le… tracce.

Beppe Faggioli, anni fa che, tra l’altro aveva partecipato, lui allora giovanissimo al film, riprese il copione di Celati e, rimaneggiandolo e riadattandolo notevolmente, pure nel plot, ne ricavò uno praticamente ‘nuovo’, rinominato L’è tuta colpa dla paternicilina, che sarà rappresentato domenica prossima 17 gennaio dalla Straferrara alla Sala Estense, per la regia di Cici Rossana Spadoni ed in ricordo di Beppe, l’Anima della Compagnia.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com