Spal, il gruppo Campari pronto al ‘brindisi’
Il gruppo Campari sarebbe il capofila della fantomatica cordata milanese interessata a partecipare alla manifestazione di interesse emesso dal Comune estense
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Sabato 5 luglio, i locali del cinema multisala Notorious Cinemas di via Darsena a Ferrara si sono trasformati in un vero e proprio viaggio nel tempo con l’inaugurazione ufficiale di “Jurassic World – The Exposition”, una mostra dedicata all’universo preistorico reso celebre dalla famosa saga cinematografica
Sospettato di nascondere in casa un'arma, in realtà il suo alloggio era un nascondiglio di droga. È quanto emerso dalla perquisizione di un'abitazione di Ferrara, finita sotto la lente di ingrandimento della Procura del Tribunale per i Minorenni di Bologna
Più di 2.200 spettatori e spettatrici di ogni età per gli oltre 20 spettacoli in cartellone portati in scena in 9 differenti luoghi della città da una compagine di circa 50 artisti e performer, di cui il 65% under 35: sono i numeri della 9° edizione di Bonsai, il Festival di Teatro Contemporaneo ideato e organizzato dall’associazione Ferrara Off
Il 10 luglio secondo appuntamento della seconda rassegna Margine di Resistenza. Nell’area coperta del circolo Acli di Pontelagoscuro sarà la volta di Oriano Campini con il suo “Parole mai viste”
di Federica Pezzoli
Il 2016 al Teatro Comunale di Occhiobello inizia con una storia fin troppo comune nella nostra contemporaneità, ma proprio per questo inascoltata e inedita: “Due donne che ballano” di Josep Maria Benet I Jornet, un dramma minimo di tutti i giorni tra solitudine e fragilità.
Sulla scena ci sono due donne senza nome, nelle quali potremmo imbatterci fra gli scaffali del supermercato o salendo e scendendo dall’autobus, leggendo nel loro sguardo nient’altro che scontroso silenzio. Un’anziana alla quale non piacciono i vecchi, che vive più abbandonata che sola in un fatiscente appartamento, una specie di rifugio che la protegge fin da quand’era bambina, e una giovane insegnante che lavora qualche ora come domestica-badante. La vita matrigna le ha portate a rinchiudersi nel loro riccio, sempre pronte a pungere per paura che qualcuno possa prima ferire loro, una difesa che nasconde una purezza innocente e una grande fragilità.
La signora, rimasta vedova, ha un figlio che sente solo al telefono e una figlia che preferisce pagare qualcun altro per togliersi di torno il pensiero di doverla accudire. La giovane è a sua volta scontrosa, indisponente, nevrotica, non riesce a sopportare gli uomini. Prima si scontrano, si odiano; poi, fra timide aperture e dolorose chiusure, si incontrano e, nella loro disperazione, si svelano e si sostengono a vicenda. L’anziana confida alla giovane che “Nella mia vita non ho vissuto un solo giorno, ma nemmeno poche ore, in cui mi sia sentita al centro”; mentre l’altra confessa che non riesce a elaborare il lutto della morte del figlioletto di sei anni, ucciso accidentalmente dal padre perché si era intromesso durante un litigio fra lei e “quell’uomo”.
Questo rapporto di fiducia, di solidarietà, quasi di amore filiale, se non attenua la sfiducia nel mondo, nelle persone, nel domani, dà però loro la forza di compiere un passo definitivo, ma non tragico: entrambe si prenderanno una rivincita sulla tragedia della propria vita. “Sono contenta di averti conosciuto”: queste parole pronunciate ballando il loro ultimo ballo sanciscono infine il passaggio dalla solitudine all’incontro alla relazione.
Il testo di Benet I Jornet riesce in modo gentile, amaro e profondamente ironico, a raccontare un’intera società. Sul palco la regia di Veronica Cruciani e l’interpretazione profondamente umana delle bravissime Maria Paiato e Arianna Scommegna creano un microcosmo esistenziale nel quale c’è pietas non pietismo, comprensione non commiserazione, per far emergere infine quella parte di umanità che soffre la solitudine, il malessere di vivere, ma decide che è ora di smetterla con il frustrante inseguimento della felicità.
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