«C’è bisogno di socialismo. A rivelarlo è la crisi economica e politica dell’ultimo ventennio. Siamo un Paese per molti aspetti arretrato, e questo succede perché non c’è un socialismo forte. Siamo stati grandi anticipatori, a cominciare dalle lotte fatte sul fronte dei diritti. Lo spazio per tornare protagonisti, in Italia e in Europa, c’è. Soprattutto oggi che i partiti nazionalisti fanno leva sulla paura del terrorismo per affermare che l’Europa è un ‘male’. Un ‘male’ è pensare che si possa fare a meno dell’Europa».
Così Ugo Intini, giornalista, già deputato, portavoce del partito, sottosegretario agli Esteri nel Governo Amato, Viceministro degli Esteri nel Governo Prodi, venerdì sera al Duca d’Este, dove dialogando con la giornalista Camilla Ghedini ha presentato il suo ultimo libro Avanti! Un giornale un’epoca (Pone Sisto Editore), ricostruzione dell’Italia attraverso le pagine di un giornale (da lui diretto dal 1981-1988) cha fatto la storia del Paese, dal 1896 al 1993, contribuendo addirittura ad alfabetizzarlo.
E l’evento, introdotto dalla neo segretaria provinciale, Rita Cinti Luciani, è stato occasione per riflettere su una politica «i cui leader adeguano programmi e parole ai sondaggi – ha rimarcato Intini – e in cui a livello dirigenziale è venuto meno il requisito del merito. Per noi non è mai stato così». Parole accolte in maniera propositiva da Cinti Luciani, che ha confermato «l’importanza della formazione, umana e istituzionale» e da Leonardo Uba, giovane segretario comunale dello Psi. «Io sono orgogliosamente socialista. Perché nella mia generazione c’è voglia di conoscere e fare. La questione anagrafica non ci toglie nulla, anzi. Abbiamo alle spalle una storia importante che ci consente di guardare al futuro con fierezza e solidità».
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