Economia e Lavoro
18 Novembre 2015
"Ore di straordinario pagate come ordinarie": per Filcams, Fisascat e Uiltucs l'accordo con l'azienda è ancora lontano

Serenissima Ristorazione, sindacati pronti alla mobilitazione

di Redazione | 3 min

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“Una colossale menzogna che determina come unico effetto la svalutazione del lavoro a puro beneficio dell’aumento di profitto aziendale”. È questa la forte presa di posizione delle sigle sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil nei confronti dell’atteggiamento tenuto dell’azienda Serenissima Ristorazione che da anni gestisce la ristorazione e la distribuzione pasti presso l’Arcispedale Sant’Anna. In mattinata, nella saletta sindacale del nosocomio cittadino, le tre sigle hanno convocato una conferenza stampa per ribadire la non sussistenza dei presupposti che hanno portato all’accordo tra Serenissima e la sola Ugl.

L’oggetto del contendere è la volontà di Serenissima Ristorazione di continuare a pagare senza alcuna maggiorazione le ore supplementari e di straordinario dei propri lavoratori nel sito di Ferrara. Questa decisione sarebbe stata dettata dal nobile scopo di evitare licenziamenti, anche se, come dimostrato più volte negli ultimi mesi, l’azienda non versa affatto in una situazione di crisi. L’accordo che prevedeva questa clausola era stato firmato dalle tre sigle sindacali di categoria circa tre anni fa, in occasione del trasferimento dal vecchio al nuovo ospedale e del terremoto, per consentire a Serenissima di ripianificare l’attività di Ristorazione nel sito di Ferrara. L’accordo di carattere provvisorio scadeva nell’aprile del 2014, quando ormai la pianificazione nel nuovo ospedale si presupponeva fosse già completata. Da allora è iniziata la discordia tra Filcams Cgil, Fisacat Cisl e Uiltucs Uil da una parte e Serenissima dall’altra.

“Dall’aprile del 2014- spiega Giorgio Zattoni di Uil- Serenissima ha attuato una deplorevole mistificazione della realtà a suo vantaggio, per accedere, senza averne il diritto, agli ammortizzatori sociali ministeriali. Questi tentativi di accedere ai fondi ministeriali, quando da noi portati davanti alle sedi istituzionali, hanno ricevuto ovviamente una sonora bocciatura perché era evidente l’improprio tentativo di scaricare sui lavoratori i costi propri dell’esercizio d’impresa. Clamorosa è stata l’apertura della procedura di mobilità lo scorso agosto che, dopo la nostra denuncia al Ministero del Lavoro, è stata ritirata lo scorso settembre con tanto di verbale. Nel corso del mese di ottobre- continua Zattoni- Serenissima, dopo vari incontri, ha ribadito che non c’era alcun problema occupazionale e che, nel caso del rifiuto dei lavoratori a fare ore di straordinario retribuite come ore ordinarie, si sarebbe attivata addirittura per nuove assunzioni”.

“L’Ugl, che mai prima di quel momento si era esplicitamente interessata alla vicenda, proprio lo scorso 23 ottobre, in modo unilaterale, ha firmato un accordo con Serenissima- sottolinea Mauro Cavazzini di Cgil-. Abbiamo già incaricato i nostri legali a procedere con controlli perché, a nostro giudizio, quell’accordo non ha validità poiché gli iscritti ad Ugl nel sito ospedaliero non crediamo che rappresentino la maggioranza degli iscritti ai sindacati. La situazione lavorativa degli addetti è assai precaria proprio a causa del mancato accordo. Ci sono addetti che si fanno quotidianamente anche 21 ore lavorative, senza nessuna pianificazione dei turni e dei giorni di riposo e con gli orari che cambiano da un giorno all’altro. Al più presto convocheremo un’assemblea con i nostri iscritti per decidere insieme le nuove mosse”.

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