La riunione della terza commissione consigliare
di Daniele Modica
Da chi vuole bere e divertirsi ma non lascia dormire i vicini, a chi desidererebbe abitare in una zona libera da rumori molesti. Da chi intende cambiare destinazione ad un locale, a chi è continuamente vessato dal traffico della strada dietro casa. I casi sono i più disparati, ma tutti compresi nella nuova delibera in materia di classificazione acustica illustrata nella sala Zanotti della sede municipale, durante la terza commissione consigliare presieduta dall’assessore all’Urbanistica, Roberta Fusari, e dai suoi tecnici.
Cambia il modo di classificare i quartieri e le zone della città in base ai decibel che si possono produrre o che non si devono superare. La mappa urbanistica di Ferrara è stata dettagliatamente sezionata in parti, talvolta piccole come isolati o anche meno, e a ciascuna di queste è stata attribuita una classe acustica. Se la divisione in aree in base al rumore esiste da sempre, ora si farà precisa e particolareggiata “per evitare ogni situazione di conflitto”. Così almeno sperano i tecnici dell’ufficio di Pianificazione urbanistica.
Al netto dei tecnicismi, sciorinati a iosa durante la seduta della commissione, è necessario sapere che la legge stabilisce sei fasce acustiche: si va dalla prima, la più bassa, riservata ad aree protette, ospedali, scuole, eccetera, alla sesta, propria delle “zone puramente industriali”, come il nostro Polo chimico. Le direttive regionali imponevano una risistemazione delle mappature comunali già da qualche anno, e così l’amministrazione si è dovuta adeguare. Facciamo l’esempio del centro storico: se prima era indicato graficamente con un unico colore, quindi etichettato con un’unica fascia acustica, ora il lavoro degli ingegneri dell’assessorato ha trasformato questa monocromaticità in un arcobaleno di sfumature diverse.
Cosa cambierà per il cittadino? Chi per esempio abita in zone commerciali o molto trafficate, come corso Giovecca o via Bologna, non apparterrà più alla stessa fascia, ma avrà una fascia più alta se la sua abitazione o attività si affaccia direttamente su queste strade, più bassa se è residente nelle vie interne. Ecco allora che dovrà essere tutelato, o al contrario dovrà tutelare, molto di più. “Il merito di questo immenso lavoro – sintetizza l’assessore Fusari – è che ci permette di inserire immediatamente e chiaramente i privati all’interno di queste fasce e questo porterà a prevedere le potenziali conflittualità e a conoscere fin da subito gli accorgimenti necessari per chi propone un’attività”.
La nuova classificazione servirà per il futuro della città, ma intende anche andare a risolvere le criticità già in atto. Come spiega il dirigente Antonio Barillari, “bisogna risanare quelle situazioni in cui due zone adiacenti hanno classificazioni molto diverse e sono motivo di conflitto tra i cittadini”. La domanda nasce spontanea: a spese di chi va effettuato il risanamento? “Bisogna valutare ogni singola situazione”, conclude Barillari. Attualmente si contano 260 di questi casi in tutta la città.
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