Ferrara, azzardo in crescita: online oltre 1.200 euro a testa
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Horacio Czertok si aggiudica il riconoscimento del Premio Nazionale Franco Enriquez 2025, grazie all’interpretazione di ContraGigantes. L’attore argentino, fondatore del Teatro Nucleo di Ferrara, è stato premiato a Sirolo il 30 agosto
Inizia con una sconfitta amara il cammino di Ars Et Labor Ferrara nel Campionato di Eccellenza
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Il Teatro di Paglia torna a Villa Imoletta per la quarta edizione con un programma che ha al centro teatro e gioco in natura e che nasce dalla collaborazione tra l'associazione Circi e la Fondaziine Villa Imoletta
Quest’anno, alla ricerca di luoghi nuovi e poco conosciuti ai più, il Fondo ambiente italiano ha pensato di scovare due palazzi posti a qualche passo di distanza, nella lunga via ferrarese che è Corso Ercole I d’Este. La Faiarathon d’autunno, per tutta la giornata di domenica 18 ottobre, ha fatto entrare in contatto appassionati e curiosi con il giardino della palazzina degli Angeli e fatto scoprire la storia del portale della coffee house di parco Massari, grazie al lavoro degli studenti dell’It Bachelet di Ferrara che hanno accompagnato i ferraresi accorsi.
La palazzina degli Angeli, posta al numero civico 51, sorge sulle rovine dell’antica chiesa consacrata a santa Maria degli Angeli. Voluta da Nicolò III d’Este nel 1437, davanti all’antico altare maggiore la dinastia estense decise di sistemare il loro pantheon, dove furono sepolti tutti tranne Borso d’Este, la cui tomba fu posta in Certosa, e Lucrezia Borgia.
Col tempo, diverse devastazioni danneggiarono totalmente l’intero complesso. Il declino inizio già nel ‘500, nel ‘700 la chiesa venne convertita in magazzino agricolo e nell’Ottocento subì un incendio. Agli inizi del XX secolo, durante alcuni scavi promossi dall’ingegnere Adamo Boari grazie alle informazioni date dallo storico Guarini, furono ritrovate le antiche tombe degli Estensi, che vennero trasferite successivamente nel convento del Corpus Domini di Ferrara. Proprio le lapidi, lasciate nel giardino in ricordo della loro iniziale posizione, evidenziano una caratteristica poco nota della casa d’Este. Come spiega una delle studentesse dell’Istituto Bachelet ai presenti, “è ben visibile l’umiltà che emerge da queste tombe, che non avevano apposto nessun tipo di incisione. Anche la sepoltura degli Estensi avveniva con il corpo completamente nudo, senza nessun tipo di ricchezza negli abiti o negli accessori, proprio per essere il più possibile spogli nell’affrontare il giudizio divino”.
La seconda tappa del percorso della Faimarathon vede invece protagonista il portale del palazzo di Corso Escole I d’Este 42, dove è esistita l’antica coffee house del parco Massari. La costruzione risulta essere la sopravvivenza più significativa di uno dei sette ingressi che davano accesso al parco dei marchesi Bevilacqua. Della struttura, tipicamente in stile neoclassico, spicca nella via per l’insolito prospetto caratterizzato da un pronao tetrastilo che ricorda un tempio antico. La sua costruzione risale al 1780 ed è opera dell’architetto e pittore ferrarese Luigi Bertelli. Pochissimo si sa di questo luogo, ora proprietà privata, in cui nobili e aristocratici del tempo si trovavano a discutere e a bere una tazza di caffè nei pomeriggi ferraresi. Non sono infatti ancora state scoperte foto o documentazioni che diano una fisica testimonianza della coffee house e delle vite che la resero attiva.
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