Ciao Expo 2015: si parte si va all’espò (come diremmo a Ferrara).
Immagino un evento accessibile a tutti coloro che vogliono conoscere e far conoscere le proprie nazioni, condividere la diversità che esiste e non spaventa, ma che anzi arricchisce questo mondo diviso e disunito da frontiere che in realtà (ripeto) non dovrebbero esistere.
Faccio parte del padiglione della CIA (confederazione Italiana Agricoltori) sezione di Ferrara. Essendo che la tematica è il cibo e la biodiversità portiamo con noi gente che sa fare la sfoglia, gente che produce meravigliose coppe di testa e salamine da sugo: ci sono le pere dell’Emilia Romagna IGP, c’è la fantastica carota da passeggio, idea geniale di Stefano e Valentino Calderoni (andata a ruba non so se perché fosse buona o perché fosse “a nano”), ci sono i vini dei colli Imolesi (pignoletto sublime) la piadina Romagnola che offriamo, insieme agli amici della sezione di Imola, da assaggiare ai visitatori, davvero molto numerosi e che creano una bella confusione, che ci accompagna per tutto il tempo trascorso in questo piccolo spazio che ci è stato concesso.
Ma ecco che, appena mi sposto per un attimo dal luogo dove si realizza questo trionfo di sapori offerti da CIA, mi accorgo che una bottiglietta da mezzo litro di acqua la “offrono” al costo di “soli” 3 euro, 2 involtini russi 7 euro, un panino olandese lo vendono al costo di 8 euro, 15 euro a porzione per dei fritti napoletani (4 palline in croce)…
Concedetemi una battuta: “mi ho patì la fam”, con tutto il rispetto per chi la fame la patisce sul serio.
Mi faccio delle domande: ma è una presa in giro o è tutto reale?
Expo: una bella fregatura, una famiglia di 4 persone che spende 100 euro per non vedere quasi niente a causa delle code interminabili e che per mangiare qualcosa deve chiedere un prestito in banca… Beh, mi sembra eccessivo.
Prima di fare ste robe aiutiamo chi sta male e muore per mancanza di nutrimento e di viveri, altroché Expo sul cibo e cazzate varie, fermiamoci di lavorare, fermiamoci di pagare, fermiamo il mondo intero e facciamolo ripartire solo quando nel mondo non si morirà più di fame.
Immaginiamo per un attimo di essere un bambino malnutrito africano, cosa diremmo vedendo tutto ciò? Quante insolenze potremmo inventare e rivolgere a chi organizza l’Expo di Milano 2015?
IO MI VERGOGNO TANTO !!!
Poi vengo a sapere che ultimamente i biglietti costano molto meno, 5 euro addirittura per chi entra dopo le 18…
Che sia questo governo Renzi che vuol far vedere che va sempre tutto bene e vuole fare il record di presenze?
Delle presenze non me ne faccio niente se non vedo nulla, se non mi viene garantito un minimo di padiglioni da visitare con un numero preciso di persone che possono entrare, altrimenti diventa un su e giù per il decumano a vedere quanto è bello il festival dell’architettura, ma il cibo e la biodiversità non c’entrano un bel niente.
E allora forse sarò indicato come il Compagno che va all’expo e che non ci deve andare, perché non ancora pronto alla globalizzazione del pianeta.
Ebbene sí, non sono ancora pronto e forse non lo sarò mai, finché eventi del genere non saranno abbordabili per tutti, finché tutti coloro che vogliono partecipare non saranno in grado di farlo, naturalmente con delle regole che debbono esistere, altrimenti siamo i soliti pecoroni che corrono verso “qualcosa” senza sapere cos’è… Come mi diceva mio nonno Delio: ma cus’av dai in cal post là, dal miel ca curì tuti? ciao nono!!!
Faccio il sovversivo 2.0
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