di Serena Vezzani
Cento. Anche quest’anno la Caricento aderisce con Palazzo Rusconi (via Guercino 32) all’iniziativa “Invito a Palazzo”: un’iniziativa delle banche italiane e dell’ABI per sostenere i giovani allievi delle Accademie di Belle Arti e degli Istituti di Design stimolandone la creatività, attraverso il rapporto stretto che intercorre tra mondo bancario e beni culturali. È un’iniziativa che vuole promuovere l’arte non sempre fruibile al pubblico, in un contesto culturale collettivo orientato al passato e proiettato verso il futuro.
Il Palazzo venne costruito nel 1766 su progetto di Pietro Alberto Cavalieri, architetto anche della Chiesa di San Lorenzo e del campanile di San Biagio, per il capitano Giovanni Tavecchi. Venne successivamente ceduto alla famiglia del marchese Rusconi verso la fine del secolo e poi acquistato dalla Cassa di Risparmio di Cento nel 1878, la quale già dal 27 marzo 1859 vi aveva avviato la propria attività.
Rappresenta una delle più interessanti costruzioni dell’architettura bolognese del XVIII sec. a Cento: il primo imponente edificio nobiliare costruito dopo l’elevazione di Cento a rango di città nel 1754. Superata la maestosa facciata di corso Guercino si accede all’interno attraverso un magnifico scalone d’onore, decorato con statue in stucco raffiguranti personaggi allegorici e copie di putti. All’altezza della prima rampa il marchese Domenico Rusconi fece collocare una lapide a ricordo degli eventi del 1815, anno nel quale su decisione del Congresso di Vienna anche le provincie di Bologna e Ferrara erano state restituite alla Santa Sede. Il 5 aprile dello stesso anno le porte di Palazzo Rusconi furono aperte dal marchese per ospitare l’ex re di Napoli Gioacchino Murat.
Dalle 15.30 alle 16 è stato dunque possibile alla cittadinanza partecipare gratuitamente, su prenotazione, a una visita guidata attraverso la Sala del Consiglio, la Sala della Presidenza e il suggestivo Salone di Rappresentanza, che per anni ospitò gli uffici bancari e l’esattoria, e che ora vede allestita una collezione delle prime opere acquistate dalla banca, tra cui una del Guercino, alcune della sua bottega e la prima opera recuperata con i fondi della Fondazione.