Con Giovanna Zucconi e il suo libro La sua voce è profumo, si è conclusa venerdì 22 maggio la quinta rassegna di Parole d’autore. La kermesse letteraria, organizzata dal Comune di Occhiobello in collaborazione con l’associazione Cuore di carta, ha proposto nel 2015 ben 11 incontri.
Quello con la giornalista, che scrive e parla di letteratura sulla Stampa, sull’Espresso, ma anche a Che tempo che fa, è stato un incontro molto particolare. Come particolare è il suo libro che è, come ha detto la stessa Zucconi “una passeggiata tra gli odori dei romanzi e delle poesie, che è una buona occasione per scoprire o riscoprire brani letterari di scrittori famosi.” Un libro leggero e pieno di effluvi, dai più aromatici ai più schifosi.
Giovanna Zucconi racconta come il titolo del libro sia un famoso verso di Baudelaire. In realtà incomincia a sciorinare scrittori e poeti che hanno riempito le loro pagine di odori: da quelli più preziosi a quelli più sgradevoli. Trascina il pubblico in questa cavalcata nel senso olfattivo “ L’olfatto è un senso importante, forse un po’ sottovalutato nella nostra era visiva, ma che tutti gli scrittori, se guardate bene, hanno cercato di descrivere”. La letteratura mondiale ha descritto questo senso nelle sue mille sfaccettature: dai latini Petronio, Marziale, Plinio il vecchio “con tutti quei profumi di cui si circondavano i romani per noi sarebbe stato difficile vivere”, a Hermann Hesse, con Il gioco delle perle di vetro, passando per Aristofane, Queneau, Melville, Orwell, Kafka e cento altri.
La giornalista confessa il suo grande coinvolgimento nel mondo del profumo e dei profumieri. “Mi affascina questo mondo e questa passeggiata letteraria poteva essere molto più ampia, Ho dovuto auto censurarmi a un certo punto. D’altro canto questo mondo mi affascina tanto che, ho creato una piccola azienda sulle colline piacentine, insieme a mio marito Michele Serra, che fortunatamente mi asseconda in queste cose.
L’azienda si chiama Serra&Fonseca, produce principalmente profumi su base solida. Abbiamo commercializzato queste sostanze ceroso accompagnate da libretti di racconti a cura di Serra, Carofiglio e Camuilleri.”
Parla dell’odore del nostro corpo, che tendiamo a nascondere soprattutto con sostanze chimiche e racconta di un famoso romanzo di Luigi Capuana dal titolo Profumo, appunto, in cui la moglie del protagonista incomincia a profumare di zagara, la pianta dei fiori d’arancio. E’ il sintomo di una malattia incurabile, più lei profuma, più si ammala. “Ma i vecchi medici olistici questo lo sapevano”.
Giovanna Zucconi, dopo avere letto il racconto, di Piero Chiara, presente nel libro, Ti sento Giuditta, in cui sono proprio gli odori il centro del tutto, ricorda, in chiusura, che Gulliver, tornando a casa dal paese dei cavalli intelligenti, non sopporta più l’odore degli uomini. “Anche il profumo è gradevole o sgradevole socialmente.” “Ma è anche vero che un profumo è un profumo anche se non lo definiamo. Parla comunque.”
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