Martedì 5 maggio, ore 16:30, alla sala Agnelli della biblioteca Ariostea di Ferrara, verrà presentato il volume “Codici e rose. L’erbario di Piero Calamandrei tra storia, fiori e paesaggio” di Paola Roncarati e Rossella Marcucci. Interverranno nel corso della presentazione Bernardo Sordi e Silvia Calamandrei.
Piero Calamandrei, giuri-sta e padre costituente della Repubblica italiana, in età liceale collezionò un corpo-so hortus siccus. I recessi della natura rimasero in lui fervida fonte d’ispirazione per saggi, discorsi parlamentari, perorazioni professionali, ma anche per poesie e fiabe. Boschi, pinete e prati fioriti furono un verde rifugio nei decenni più foschi del XX secolo, per brevi ma struggenti incursioni rigenerative dell’umore e del credo civile. La raccolta di campioni di un erbario toscano si connette intimamente alla cultura di una «terra germinativa» di uomini e piante, le cui radici comuni affondano nella «pensosa» civiltà etrusca e nei suoi ipogei. Il legame culturale con l’erbario giovanile lo indusse ad auspicare che venisse interrato accanto alle sue spoglie, eloquente «suppellettile personale».
Paola Roncarati, già docente di lettere, è dedita allo studio e alla valorizzazione di beni culturali e paesaggistici. Ha pubblicato in tema di parchi letterari e di ambiti culturali che connettono in modo interdisciplinare le collezioni scientifiche di erbe disseccate; con la biologa Rossella Marcucci ha pubblicato Filippo de Pisis botanico flâneur (Olschki, 2012), frutto di una ricomposizione dell’erbario depisisiano, esibito in mostre di ambito non solo nazionale. Opera nell’associazione per Filippo de Pisis a Milano e nel Garden Club Ferrara (impegnato nella valorizzazione di aree verdi), ed è stata ospite delle manifestazioni «Scrittori in città» (Cuneo, 2012) e «Bookcity» (Milano, 2014).
Rossella Marcucci, padovana, laureata in Scienze Biologiche, ha svolto il dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Padova in Biologia Evoluzionistica. Dal 1997 Curatore del Museo botanico-Erbario dell’Università patavina, si occupa della gestione e conservazione del patrimonio di collezioni botaniche. È autrice di numerosi contributi scientifici.