Dopo la prestazione di domenica scorsa di Ferrara nel Cuore, è evidente che sul campo del PalaCaneparo ci sono tantissimi problemi da risolvere. La prestazione contro il Volley Club Cesena si è commentata da sola ed a poche ore dal nuovo match contro il Clai Imola, coach Nicola Benini ha voluto analizzare nel dettaglio i numerosi problemi delle sue ragazze, a partire dall’atteggiamento in campo.
Le problematiche fondamentali sono due: la coesione della squadra e la nuova situazione di crisi, come ribadisce il tecnico ripercorrendo i passaggi fondamentali della partita di domenica: “Dopo le prime due partite del girone di ritorno, che ci hanno illuso, siamo tornati la vecchia squadra che ha iniziato il campionato. Contro Offanengo ci eravamo illusi di poter mettere in difficoltà la prima classifica, la partita è stata interpretata bene, ma un set non basta. Parlare oggi di squadra per quanto mi riguarda è una parola grossa, perché è fatta di sei persone che non giocano assieme. L’atteggiamento tenuto dalle ragazze per me e per i miei colleghi non è comprensibile, è assurdo. Domenica scorsa abbiamo cominciato sotto di otto punti, poi abbiamo ritrovato un po’ di lucidità e ci siamo giocati il primo set. Il resto è stato buio ed il nervosismo ha fatto il resto. La situazione in campo non è serena, le ragazze non si aiutano tra di loro, la tensione sale e ci blocchiamo. Se manca la voglia di aiutarsi il problema si ingrandisce. Una pacca sulla spalla ogni tanto ed una parola di conforto nella pallavolo sono fondamentali, un atteggiamento ostile distrugge tutto quello che si potrebbe costruire. Sono situazioni che non si risollevano con un cambio, o una diversa scelta tattica”.
Altra problematica fondamentale è data dalla prestazione del reparto d’attacco, abbastanza deludente e certamente non incoraggiante. La squadra sembra non voler nemmeno provare a recuperare una situazione già compromessa, e le sconfitte scivolano addosso alle ragazze. “Noi come allenatori continuiamo a combattere e non molliamo, ci prepariamo alle partite e studiamo gli avversari settimana per settimana come se fosse tutto normale, anche se normale non è. Continuiamo a collezionare prestazioni in attacco molto negative, e per questo non ci sono molte scuse. Domenica scorsa tra le ragazze c’è chi ha totalizzato zero su dodici, chi due su nove, chi addirittura sei su trentuno. Le centrali non hanno praticamente giocato perché la ricezione ci ha penalizzato molto, e con i loro centrali non abbiamo potuto fare molto altro. A prescindere dagli errori altrui, percentuali così basse non possono essere giustificate con gli errori delle compagne. I numeri parlano per la prestazione, eppure noi ci lavoriamo tutte le sere. Anche contro Cesena abbiamo lavorato su alcuni attacchi da fare ed alcuni da evitare, le ragazze avevano ordini precisi, ma nessuna è entrata in campo e ha eseguito gli ordini sull’attacco. In questa categoria le squadre si studiano e conoscono pregi e difetti delle avversarie, noi questo piccolo vantaggio non lo sfruttiamo. Lo riusciamo a fare solo in allenamento quando la testa è libera dai problemi e dalle pressioni del sabato. Questo è quello che siamo oggi, ed è esattamente come eravamo quattro mesi fa”.
Coach Benini parla con un po’ di amarezza nella voce, del resto continuare ad allenare una squadra che sembra aver perso la voglia di combattere deve essere difficile. Una delle poche lodi da parte sua va alle giovani della squadra, Giulia De Marchi e Giulia Antonellini (quest’ultima appartenente alla Prima Divisione, ma disponibile nella categoria nazionale quando necessario): “Le ragazze non credono a quello che stanno facendo, non credono nelle compagne, hanno dato per perso il campionato. Se c’è una cosa di cui sono contento, sono le prestazioni delle ragazze giovani, che pur senza esperienza hanno sempre cercato di fare il loro meglio in campo. Le giocatrici più esperte dovrebbero arrabbiarsi vedendo che quando entrano le ragazze più giovani sanno tenere il campo quanto loro. Noi da allenatori siamo molto arrabbiati per questo, perché non vediamo reazioni di alcun tipo. Le ragazze devono assumersi le loro responsabilità, perché è più facile evitare un problema ed evitare le responsabilità piuttosto che cominciare a responsabilizzarsi: costa fatica, e comporta il metterci la propria faccia, mettersi in discussione. Chi va in campo non ha niente da perdere in questo momento, vincere o perdere oggi ci cambia poco, io vorrei solo vedere orgoglio e dignità. È un atteggiamento inaccettabile: prima di guardare compagne, allenatori ed avversari, dovrebbero imparare a reagire”.
Tra le macerie di queste ultime due settimane, è necessario continuare a guardare al prossimo incontro, previsto alle 21 di sabato al PalaCaneparo. Ospite di Ferrara sarà il Clai Imola, squadra ostica sotto molti aspetti. “Secondo me Imola è la squadra più forte del campionato. Ci sono giovani molto interessanti e qualche giocatrice di esperienza che funziona molto bene. La Busiani ad esempio ha una esperienza molto ampia, è completa, e fa quadrare il cerchio. Hanno un allenatore esperto e non hanno evidenti punti deboli, il nostro è un esame difficile. Noi proveremo a fare il meglio possibile, non abbiamo niente da perdere. All’andata, la trasferta ad Imola è stata teatro della nostra peggiore prestazione in campionato e spero che le ragazze ci tengano a ripulire la coscienza dalla partita dell’andata, insufficiente sotto tutti i punti vista. Spero sia uno stimolo in più, come è stato contro Offanengo. In primo piano per me non c’è la salvezza, ma la voglia di essere orgogliosi di quello che facciamo. Abbiamo l’onore di portare i colori di Ferrara su un palcoscenico nazionale, dovremmo esserne orgogliosi”.
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