Eventi e cultura
5 Marzo 2015
Il batterista ferrarese racconterà i 50 anni di carriera alla Scuola di Musica Moderna

Ellade Bandini e il suo mezzo secolo in musica

di Redazione | 4 min

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bandini.mediumOggi, giovedì 5 marzo, alle 21 nell’aula magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna di Ferrara in via Darsena 57, Ellade Bandini terrà un workshop sulla batteria e racconterà i 50 anni passati nella musica iniziando all’oratorio per arrivare a registrare più di 800 dischi con gli artisti più rappresentativi del panorama musicale italiano. L’ingresso è libero.

All’età di 4 anni, Ellade riceve come regalo di Natale una piccola batteria giocattolo: da qui comincia il suo interesse verso lo strumento, che continua poi intorno ai 15 anni con alcune lezioni presso il maestro Roul Ferretti. A 16 cerca di assimilare i principali “trucchi del mestiere” guardando il batterista Giorgio Zanella, mentre la carriera vera e propria la inizia l’anno dopo, a 17 anni, suonando a livello professionale con alcune orchestre nelle sale da ballo e night club di tutta Italia: è in una di queste orchestre, quella del maestro Ugo Orsatti, che Bandini suona per la prima volta con il bassista Ares Tavolazzi.

La sua carriera di batterista prosegue suonando per la cantante Carmen Villani, nel gruppo beat Avengers (in cui al basso c’è nuovamente Ares Tavolazzi). Alcuni cambiamenti nel gruppo della Villani lo fanno incontrare con il pianista e l’allora più giovane arrangiatore italiano Vince Tempera. Inserito, grazie al maestro Tempera, nell’ambiente discografico, diviene presto un turnista molto richiesto, suonando in alcuni 45 giri di successo di quegli anni, come Io mi fermo qui di Donatello, ” Viaggio di un poeta ” e Vendo casa dei Dik Dik, ” Soleado ” dei Daniel Santacruz, ” Rumore ” di Raffaella Carrà, ” L’importante è finire ” e ” Ancora, ancora ” di Mina.

Nel 1969 con Ares Tavolazzi e Vince Tempera forma i The Pleasure Machine ed inizia con loro la collaborazione con Francesco Guccini, fino al 1982 solo su disco e poi anche in tournée. Nel 1978 Tempera lo chiamerà a suonare la batteria anche nei singoli e nell’album tratti dalle sigle della prima serie mecha apparsa in Italia, Atlas Ufo Robot (Goldrake), in cui Tavolazzi apparirà come bassista e coautore di Shooting Star, e idealmente si ricomporrà così il loro trio.

Bandini, nella sua lunga carriera, ha collaborato anche con moltissimi altri musicisti ed artisti italiani: Francesco Guccini, Claudio Lolli, Roberto Vecchioni, Paolo Conte, Fabio Concato, Vinicio Capossela, Fabrizio De André, Angelo Branduardi, Mina, Pino Presti, Victor Bach, Adriano Celentano, Bruno Lauzi, Dik Dik, Equipe 84, Antonello Venditti, Ron, Biagio Antonacci, Ornella Vanoni, Claudio Villa, Mario Del Monaco, Edoardo Bennato, Renato Rascel, Luigi Proietti, Little Tony, Bobby Solo, Fiordaliso, Betty Curtis, Ricky Gianco, Gian Pieretti, Milva, Zucchero, Maurizio Geri, Loredana Bertè, Renato Zero, Fiorella Mannoia, Eros Ramazzotti, I Giganti, Luigi Maieron, Teresa De Sio, Enzo Jannacci, Umberto Bindi, Cristiano De Andrè, Fred Bongusto, Raffaella Carrà, Massimo Ranieri, Gino Paoli, Alessandro Ducoli, Adriano Pappalardo, Sergio Endrigo, Mal, Michele Maisano, Michele Pecora, Nino D’Angelo e tanti altri.

Con gli amici Ares Tavolazzi, Andrea Pozza, Carlo Atti, Roberto Rossi, Marco Tamburini, e Piero Odorici suona nel gruppo Jazz Encounters, prima formazione italiana ad essere in cartellone per due settimane consecutive nel noto jazz club londinese ” Ronnie Scott”. Dal 1999 fa parte della “Drummeria”, formata oltre che da Bandini da altri quattro batteristi: Walter Calloni, Maxx Furian, Christian Meyer e Paolo Pellegatti. La Drummeria si esibisce in emozionanti e spettacolari live basati su assoli e unisoni usando i tamburi come mezzi espressivi di grande spessore. Insieme a Mario Arcari e Giorgio Cordini, che come Bandini militarono per anni alla corte di Fabrizio De Andrè, danno vita insieme ad altri giovani e bravissimi musicisti ai “1000 anni ancora”, gruppo col quale inciderà “Storia di un impiegato” totalmente riarrangiato da Mario Arcari.

Al momento sembra privilegiare l’attività live allo studio di registrazione, che alterna con seminari e l’insegnamento nel corso di diploma di musica jazz al conservatorio “Frescobaldi” di Ferrara. È ambasciatore della città di Ferrara, ed è stato il primo musicista a ricevere, nel 2006, il Premio Tenco per “I suoni della canzone”.

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