Economia e Lavoro
27 Febbraio 2015
Roncarati: "Chiuso un altro bilancio positivo proiettato al futuro"

CariCento, il bilancio è solido

di Redazione | 3 min

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unnamed“L’Europa è il continente che più soffre della crisi, e l’Italia ancora di più, ma si intravedono spiragli di luce. Le imprese che hanno saputo rinnovarsi e guardare all’export ce l’hanno fatta, le altre hanno puntato a sopravvivere”. È con queste parole che Carlo Alberto Roncarati, presidente della Cassa di Risparmio di Cento, ha presentato questa mattina a Ferrara alla stampa il bilancio 2014 della banca.

Un bilancio che al netto di qualche ombra dovuta agli strascichi della crisi è in ottima salute, raffrontandolo escludendo dall’anno precedente la rivalutazione delle quote della Banca d’Italia: un utile in aumento del 34% a 4.9 milioni di euro, il capitale Tier 1 – indice di solidità patrimoniale della banca – che arriva all’11.89% guadagnando quasi un punto percentuale rispetto all’anno prima – e superato, rispetto alle altre banche piccole e grandi, solo dal Banco Popolare, Ubi Banca e Pop Milano -, quasi un migliaio di soci in più – ora sono 9121 -, e un dividendo confermato a 12 centesimi per azione con un payout ratio del 36.3%, “che ci consente di prestare tra il due e il due e mezzo percento in più senza intaccare il patrimonio”, come dice Ivan Damiano, dg della Cassa. Milgiora poi anche, per forza di cose, il ROE insieme col patrimonio netto, l’eccedenza e il coefficiente patrimoniale. Stessa cosa vale per la somma della raccolta, che supera per la prima volta i 4 miliardi di euro (+7.9%), che spinge verso l’alto anche le commissioni nette fino a quota 26.3 milioni, insieme con il margine d’interesse, a causa dell’aumento della clientela soprattutto sul fronte imprese. 

Le ombre si traducono principalmente in una diminuzione dei prestiti rispetto alla media nazionale, “ma questo è un calo importante dovuto ancora alle ferite del sisma, perché la maggior parte dei mutui sono ipotecari per ristrutturare una casa, più che per comprarne una”, è l’analisi di Damiano. Allo stesso tempo anche i crediti anomali, tra sofferenze, incagli e ristrutturati, mostrano il segno più, passando dai 252 milioni lordi del 2013 ai quasi 257 dello scorso anno per un rapporto sugli impieghi del 13.7%, mentre gli impieghi lordi per cassa calano del 4.3%. C’è però da dire che la banca si è mosse nello stesso tempo, arrivando a coprirne con gli accantonamenti il 49.1%. Il rapporto tra sofferenze e prestiti, comunque, è inferiore sia alla media regionale che quella nazionale.

“Abbiamo simulato anche noi gli stress test internamente – ha rimarcato Roncarati – e abbiamo indicatori che ci avrebbero consentito di superarli. Qualche mese fa l’asset quality review ha rivelato tante debolezze, per questo è importante presidiare il sistema bancario”. Il presidente della CariCento ha poi poisto il problema dell’ondata normativa che travolge le piccole banche: “Sembra quasi una concorrenza sleale, la Banca d’Italia continua a emettere circolari su circolari e applicare la compliance per una banca piccola assorbe gran parte del personale. Comunque abbiamo chiuso un altro bilancio proiettato al futuro”.

La banca poi annuncia di aver assunto 23 giovani, compensando – quasi – così il ricambio dei dipendenti avviato lo scorso anno e, soprattutto, che entrerà nel mercato RCAuto con una polizza fatta su misura che andrà ad affiancare quelle già esistenti in merito alle assicurazioni vita. “Vogliamo che il cliente venga in banca per poter essere seguito in tutto, che sia il conto, un mutuo, l’assicurazione sulla casa o quella della macchina. Siamo incentrati al futuro ed è per questo che abbiamo le nuove app mobile, le tavolette per la firma elettronica e ci stiamo evolvendo in questo senso”.

Il prossimo appuntamento è quindi quello fissato per l’assemblea dei soci, fissato per il 28 aprile, nel quale questo bilancio si sottoporrà all’approvazione da parte degli azionisti.

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