Faccio il sovversivo 2.0
22 Febbraio 2015

Argomenti in fabbrica

di Faccio | 3 min

Diciamo la verità, Renzi non è un politico è una “bella”comparsa di questo 21esimo secolo… Elimina i co.co.co e i co.co.pro. e nello stesso tempo anche l’art.18, quasi che le due cose siano simili, ma nell’ignoranza Italica lo può fare indisturbato, perché non sappiamo e non ci interessiamo più di niente.

Lo dico ai “compagni” che sono all’interno di questi partiti, minoranza dem, ecc.ecc, se Confindustria, l’ex ministro Sacconi e il ministro Alfano addirittura dice testualmente “ma chi l’aveva mai tolto lo statuto dei lavoratori??!!??” sono soddisfatti di questi provvedimenti, vuol dire che dovete farvi delle domande e non poche.

Cos’ha fatto la Juve? L’ISIS é già sul raccordo anulare di Roma? Corona è in carcere, perché?Islamici tutti terroristi, si stava meglio quando c’era il duce (i treni partivano in orario?) il piccolo Loris (pace all’anima sua), Yara e lo zio Michele, Rocco Siffredi all’isola dei famosi…

Questi sono gli argomenti che vanno per la maggiore, lo noto anche in fabbrica, non si parla d’altro.

Invece di argomenti ce ne potrebbero essere eccome. Le banche e i banchieri, veri padroni dei nostri giorni, usino il buon senso: se vogliono sono in grado di pianificare tutto, la smettano di stare a guardare cosa dicono di fare i potenti del mondo (gruppo bildenberg e famiglie autorevoli), si occupino di denaro concreto e non virtuale.

Il lavoro che non c’è lo devono saper creare i politici, devono studiare per inventare strategie innovative che riguardano l’impiego, altrimenti hanno fallito e se ne devono andare a casa, perché per chi non lo sapesse sono a governare anche per questo e non solo per essere di rappresentanza.

I sindacati tornino a fare la parte sociale per davvero, le parole del Compagno Sabattini ex segretario della F.I.O.M devono essere la via da seguire: “se non ci si identifica seriamente con la condizione dei lavoratori e delle lavoratrici, se non li si ama, non si può fare il sindacalista” poi aggiunge “non è possibile”.

Lo ricordo a tutti quelli che svolgono questo tipo di ruolo solamente per trarre vantaggi personali. Gli operai i lavoratori si impegnino a far valere i propri diritti, ma anche a svolgere i propri doveri nei luoghi di lavoro.

Dobbiamo avere ben chiaro che donare sangue, usufruire di permessi per accudire un familiare malato grazie alla legge 104, recarsi dal medico perché indisposti non può essere collegato alla parola assenteista, perché essere assenteista vuol dire che non siamo andati al lavoro senza presentare alcuna giustificazione.

Non dobbiamo però approfittare di diritti così importanti consegnati a tutti i dipendenti con ore e ore di scioperi e di lotta continua.

Ripartire da zero non sarebbe male e secondo me l’Italia del dopoguerra è l’esempio che dobbiamo seguire, perlomeno come voglia di ripartire e di fare in prima persona qualcosa per il bene alla società.

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