Eventi e cultura
22 Gennaio 2015
Intervista all'attore comico ferrarese in scena a Copparo con "Risate sotto le bombe", di cui è anche coautore

Gianni Fantoni dalla tv all’avanspettacolo

di Mauro Alvoni | 5 min

Leggi anche

fantoni gianni e marinettiFerrarese doc, classe 1967, Gianni Fantoni ha approfittato con il suo talento di tutte le opportunità che lo spettacolo offre. Radio, teatro, cinema, e televisione lo vedono da tempo non solo come attore e interprete, ma anche come autore. Ed è proprio come autore, assieme a Giorgio Umberto Bozzo, che ha scritto la la commedia musicale “Risate sotto le bombe”, in scena al teatro comunale De Micheli di Copparo questa sera alle ore 21.

Gianni Fantoni, in questa commedia che è un affettuoso omaggio allo spettacolo di arte varia e alla rivista, i generi teatrali popolari che tanto piacevano agli italiani negli anni Trenta e Quaranta, è anche uno dei protagonisti principali sulla scena, assieme alle Sorelle Marinetti, a Francesca Nerozzi, Paolo Cauteruccio e Jacopo Bruno, oltre ai musicisti Christian Schmitz (pianoforte), Adalberto Ferrari (clarinetto, sax) e Francesco Giorgio (violino).

E’ lo stesso Fantoni a raccontare a Estense.com della genesi dello spettacolo e di altri progetti che stanno prendendo forma nella sua mente.

In “Risate sotto le bombe” figuri anche come co-autore assieme a Bozzo. Ci spieghi come è nata l’idea della commedia musicale e come nasce la collaborazione con Bozzo?

“L’idea è partita da Bozzo, che aveva già in mente il soggetto della commedia, che più che “commedia musicale” sarebbe forse più consono descrivere come “commedia con uso di musica”: la commedia musicale prevede canzoni che abbiano nel testo parti della commedia stessa, senza le quali la trama ne sarebbe indebolita, mentre la nostra è una commedia in cui si cantano delle canzoni d’epoca molto belle; io ho completato il disegno iniziale di Bozzo aggiungendo le parti più espressamente comiche, rafforzando la struttura drammaturgica. È stato un po’ come mettere la glassa s’una torta”.

Come è stato accolto finora lo spettacolo?

“Ottimamente! È un tipo di spettacolo che soddisfa un po’ tutti i palati e le generazioni che vengono a vederlo: quelli più attempati ricordano un’epoca in cui loro erano giovani, con queste canzoni decisamente indimenticabili, e i più giovani scoprono un mondo che hanno incontrato solo sui banchi di scuola e lo vivono immergendocisi dentro realmente. Quest’anno, con la nuova regia affidata a Francesco Sala, lo spettacolo ha trovato una sua cifra ancora più efficace e divertente”.

Soddisfatto di aver realizzato il tuo sogno, quello cioè di poter cantare “La canzone del boscaiolo”?

“Sognavo di cantarlo fin dall’adolescenza! Ad un certo punto uscivano in edicola, con l’etichetta “La canzone italiana” dei 33 giri, in vinile!, con tutte queste belle canzoncine d’epoca e io cercavo di non perdermene nemmeno una! Alla “Canzone del boscaiolo” sono poi legato per averla sentita accennare da Ugo Tognazzi durante uno sketch in cui interpretava San Giuseppe per Arbore, in un programma che si chiamava “Telepatria international”.”

Nella tua Ferrara hai dato vita a uno spazio teatrale molto particolare, Ferrara Off. Quali sono stati fino a oggi i riscontri e cosa ti proponi ancora di fare per la città?

“L’esperienza con quello spazio per me è già chiusa, purtroppo, per decisioni che non mi consentivano di dedicare allo spazio la giusta attenzione e cura. Ma era partito con una grande partecipazione ed entusiasmo, con l’idea di allargare gli orizzonti locali portando qui esperienze nazionali, tra cui un allestimento con Dario Fo che purtroppo, venendo a mancare sia io che Massimo Navone – direttore della Scuola Paolo Grassi di Milano – non si è potuto più concretizzare. Ma Ferrara è la mia città, dove vivo e vivrò, e a cui presto dedicherò nuove ed inedite iniziative”.

Ricordiamo nel 2012 a Ferrara il Raduno universale dei pigri. Il tuo rapporto con l’ozio nel frattempo è mutato?

“Sono nato sotto il segno dei gemelli: una parte di me è sempre iperattiva mentre l’altra è tendenzialmente super-pigra! Forse l’anno prossimo riuscirò ad organizzare un altro Raduno Universale, ma tutto dipende dalla mia parte iperattiva… Al momento mi sto ancora riposando di quella fatica del 2012 che ricordo immensa! L’ozio può assumere però tante forme, e trasformarsi in ozio creativo: ultimamente passeggio molto col mio cane Severino, e passeggiando lentamente non sai quante idee vengano a galla spontaneamente…”.

Cinema, tv, radio, libri, teatro… c’è qualche altro campo che ancora non hai esplorato e ti piacerebbe farlo?

“C’è un ritorno al passato che si trasforma in un ritorno al futuro: mi occuperò nuovamente in prima persona di programmazione software. Prima di fare il comico a tempo pieno, 30 anni fa, ero un informatico della prima ora e adesso sto per realizzare un progetto per un nuovo modo di intrattenere che partirà inizialmente per il mondo Apple si iPad, iPhone e iPod touch. Si vedrà entro quest’anno”.

Oggi per emergere nel mondo dello spettacolo sembra che si debba partecipare per forza a un talent-show. Come ti spieghi però che ancora non vi siano talent-show per aspiranti comici?
“Beh, forse non si chiamano proprio “talent”, ma girando per i canali televisivi i contenitori comici con esordienti non sono pochi, in verità. Certo, non c’è la struttura alla X-Factor, c’è solo l’esibizione finale. Il problema di un talent comico è che se devi fare un monologo comico e fai vedere quando lo prepari, alla fine non fa più ridere, perché manca l’effetto sorpresa: una battuta, ma anche una barzelletta, se la conosci già non funziona più, mentre con la musica è l’opposto. Da qui la difficoltà di un format del genere”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com