
(foto di Fabio Lovino)
Una riflessione diversa su un classico del teatro, una moderna rivisitazione della Commedia dell’arte in chiave cabarettistica: ‘Servo per due’, al Teatro Comunale di Ferrara dal 15 al 18 gennaio nell’ambito della stagione di Prosa 2014/2015, vede Pierfrancesco Favino, uno degli artisti italiani più amati dal cinema internazionale, nel doppio ruolo di interprete e regista in collaborazione con Paolo Sassanelli, un altro protagonista di spicco del cinema e della televisione. Lo spettacolo, che nasce dal confronto con il pluripremiato One Man, Two Guvnors di Richard Bean, liberamente ispirato alla commedia goldoniana Il servitore di due padroni, è stato tradotto e adattato per il pubblico italiano con la collaborazione di Marit Nissen e Simonetta Solder e rappresenta la più classica delle commedie degli equivoci, riproposta in una versione in bilico tra musical e varietà, con coreografie di Fabrizio Angelini e arrangiamenti ed esecuzioni live del complesso Musica da Ripostiglio. L’ambientazione – la colorata Rimini degli anni ’30 – rivive grazie alle scene di Luigi Ferrigno, ai costumi di Alessandro Lai e alle luci di Cesare Accetta; completano il cast i 24 attori del Gruppo Danny Rose, che si alterneranno accanto a Favino nel corso di tutta la tournée.
Protagonista di Servo per due è Pippo, interpretato da Pierfrancesco Favino, moderno Arlecchino affamato e senza soldi che si illude di aver trovato una soluzione ai suoi problemi in Rocco e Lodovico, piccoli malviventi legati tra loro da turbolente vicende; cominciano così gli equivoci, le gag e gli imbrogli. Non solo servire due padroni significa, per il povero Pippo, dover ricordare il doppio degli ordini. Ben presto l’uomo si rende conto che Rocco e Lodovico non sono chi dichiarano di essere ma sono anche acerrimi nemici. Spetterà alla fine a Pippo evitare a tutti i costi che i suoi padroni si incontrino, in un vortice di fraintendimenti, ambiguità e sberleffi.
Sulla scelta del soggetto, ha spiegato Pierfrancesco Favino: «Richard Bean riprende la tipologia della maschera di Goldoni e ne comprende l’importanza riportandola in un contesto moderno. Noi abbiamo italianizzato i personaggi e le situazioni, portando sotto i riflettori i comportamenti dell’italiano dinanzi alle vicende della vita, comportamenti che sembrano reiterarsi anche con il passare delle epoche e degli anni. La nostra è una commedia comica, con personaggi in fuga, dai comportamenti maldestri, tipicamente italiani».
Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Comunale di Ferrara giovedì 15 gennaio alle 21 (turno A); venerdì 16 gennaio alle 21 (turno B); sabato 17 gennaio alle 21 (fuori abbondamento); domenica 18 alle 16 (turno E). Venerdì 16 gennaio alle 17 la compagnia incontrerà il pubblico nel Ridotto del Teatro. Info: www.teatrocomunaleferrara.it – tel. 0532 202675.
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