Sport
9 Dicembre 2014
Il nuovo trainer biancazzurro si presenta: «Del passato non serve più parlare, ora pensiamo a ripartire e riconquistare i nostri tifosi»

«La Spal è la mia grande sfida»

di Federico Pansini | 7 min

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Leonardo Semplici, 47 anni, nuovo tecnico della Spal, posa davanti alla Curva Ovest del Paolo Mazza

Leonardo Semplici, 47 anni, nuovo tecnico della Spal, posa davanti alla Curva Ovest del Paolo Mazza (foto F. Pansini)

«Ho grande rispetto per chi mi ha preceduto qui (Brevi; ndr), perchè pur non conoscendolo personalmente so essere grande professionista. Ma continuare a parlare del passato non è utile, ora dobbiamo ripartire e cercare di riprendere la rotta giusta con una squadra che può sicuramente occupare posizioni ben diverse da quella attuale». Concetti chiari, o, ancora meglio… Semplici.

Il nuovo tecnico della Spal è stato presentato martedì a cavallo dell’ora di pranzo nella sala stampa del “Paolo Mazza”. Al battesimo del nuovo corso biancazzurro, tutta o quasi la dirigenza estense: il patron Francesco Colombarini (Simone assente, ma impegnato in prima persona nelle scorse ore durante le decisioni su esonero di Brevi e nuovo allenatore), il Presidente Walter Mattioli, il digì Davide Vagnati.

Proprio ai vertici societari è toccato aprire l’incontro con i rappresentanti degli organi di stampa ferraresi. «Mi sento responsabile nei confronti della nostra società e dei nostri tifosi di quanto accaduto sino ad oggi – esordisce Mattioli -. Il cambio di allenatore, visto l’andamento dell’ultimo mese era inevitabile per cercare di invertire la rotta. Semplici ci è sembrato il profilo umano e professionale migliore e adattissimo alla nostra società,  lo abbiamo scelto tra tanti tecnici che avevamo individuato o che si erano proposti anche in considerazione del momento difficile della squadra. A lui, come avevamo fatto con il suo predecessore, chiediamo di ridare gioco e identità al gruppo, in linea con la tradizione della Spal, e di portarci almeno nei primi dieci posti della classifica. Nulla è perduto, anzi, c’è tutto il tempo per sistemare le cose e rimetterci a competere in classifica: per farlo dobbiamo contare su di un gruppo compatto, dentro e fuori dal campo anche con il nostro pubblico che non ha mai smesso di sostenerci. Il loro aiuto è determinante». Sulla stessa lunghezza d’onda il patron Francesco Colombarini, che con la consueta ironia, aggiunge: «Dobbiamo tornare a fidelizzare i nostri tifosi, come era a inizio stagione quando abbiamo respirato grande entusiasmo. Il nostro nuovo allenatore dovrà ottenere impegno totale da parte della squadra e, possibilmente, meno lamentele nei confronti degli arbitraggi che ci sono costati cartellini pesanti!».

Poi ecco la parola a Semplici. Prime, sommarie, impressioni: determinato, disponibile al dialogo, comunicatore. Profilo diametralmente opposto a quello di Oscar Brevi. Questione di carattere e probabilmente anche di una esperienza importante, l’ultima cronologicamente, vissuta per tre anni alla guida della primavera viola: «Un patrimonio di rapporti umani e di tante cose che ho imparato – racconta il nuovo allenatore biancazzurro -. Fare questo percorso mi è sicuramente servito, perchè con i giovani si impara molto anche dal punto di vista psicologico e comunicativo, oltre chiaramente a modificare i lati del proprio carattere. Devo ringraziare la proprietà viola, la famiglia Della Valle e Pantaleo Corvino che mi ha dato la possibilità, da fiorentino, di lavorare nella squadra della mia città. Una esperienza che porterò nel cuore».

Il presente però si chiama Spal: «Lo dico con grande onestà: sono felice ed emozionato di essere a Ferrara, mi riempie di orgoglio. Della Spal mi ha sempre parlato un biancazzurro simbolo indimenticabile di questa squadra come Nando Donati che è stato mio allenatore nelle giovanili quando ero calciatore. Le sue parole erano di grande entusiasmo nei confronti della città e della società biancazzurra. E poi c’è Davide (Vagnati, il digì biancazzurro; ndr) con cui siamo stati compagni di squadra nella Massese: persona seria e grande professionista. La chiamata della proprietà mi onora: è vero, c’era già stato qualche contatto la scorsa estate, ma poi si sono prese decisioni diverse. Ad ogni modo oggi sono qui e la Spal è una grande sfida per il sottoscritto».

Anche perchè le precedenti esperienze in Lega Pro sono state sfortunate per Semplici: «Dopo le annate e le promozioni con il Figline, la prima ad Arezzo, iniziata alla grande. Poi l’avvento del nuovo direttore sportivo con cui non c’era praticamente rapporto e che puntava ad avere in squadra allenatori di sua conoscenza. Così sono stato esonerato quando eravamo terzi in classifica, alle spalle di Varese e Novara che poi sono andate in serie B. Fui richiamato a quattro giornate dalla fine del campionato, conquistammo i play off per la promozione, ma dopo la sconfitta nella gara di andata fui nuovamente sollevato dall’incarico. Una scelta che forse rappresenta un precedente nel mondo del calcio. Poi c’è stata l’esperienza di Pisa: in quel caso arrivai a Novembre, la squadra venne praticamente ribaltata nel corso del mercato e diventò difficile riuscire a costruire un gruppo coeso in poche settimane. E poi lo sapete – sorride; ndr -, il Presidente Camilli, che stimo comunque tantissimo, tende a cambiare spesso allenatore. E molti di questi sono arrivati in serie A, quindi c’è da sperare che sia di buon auspicio per il mio futuro».

Semplici arriva alla Spal nel momento più difficile della stagione: «Del passato non voglio parlare. Ho grande rispetto per il lavoro fatto da chi c’era prima di me, e non è mai bello quando si cambia allenatore perchè vuol dire che le cose non sono andate come si sperava. Sono alla Spal per fare il massimo e rispettare quanto mi ha chiesto la società: valorizzare i giovani meritevoli, ridare gioco e identità a questa squadra e riportarla nella parte sinistra della classifica. Se ho accettato significa che penso di poterlo fare e che vi siano le condizioni ed il potenziale per arrivare al traguardo».

La conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico biancazzurro: da sx il digì Vagnati, il vice allenatore Consumi, Semplici, il Presidente Mattioli e il patron Francesco Colombarini (foto F. Pansini)

La conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico biancazzurro: da sx il Digì Vagnati, il vice allenatore Consumi, Semplici, il Presidente Mattioli e il Patron Francesco Colombarini (foto F. Pansini)

Poi addentrandosi sulle tematiche tecnico-tattiche: «Nel mio modo di vedere il calcio c’è il gioco palla a terra, quando ieri (lunedì;ndr) all’allenamento ho invitato i ragazzi ad evitare i lanci lunghi e sentito l’applauso dei tifosi sulla tribunetta del Centro mi sono un po’ stupito. Dovremo cercare di arrivare più spesso in zona gol, perchè ho notato come nelle ultime partite si faccia fatica a segnare. Cosa chiedo al gruppo? Ho trovato grande disponibilità da parte di tutti, è ovvio che il morale non sia alle stelle perchè quando si arriva al cambio dell’allenatore le responsabilità sono di tutti. Ma con il lavoro sul campo c’è la possibilità di dare la svolta al momento negativo. Certo bisogna migliorare anche sul piano nervoso, sino ad oggi sono arrivati troppi cartellini che non hanno sicuramente aiutato. Il modulo? Non è mia intenzione stravolgere tutto nell’immediato, visto che mancano poche partite alla pausa. Quello sarà il momento giusto per pensare, eventualmente, di cambiare qualcosa sul nostro stare in campo. Il mercato? Vediamo, c’è tempo, devo conoscere bene tutti i giocatori a mia disposizione per capire dove e come si può intervenire. Ho già lavorato con Togni e Fioretti, sono ragazzi che sicuramente possono dare tanto e cercherò di metterli nelle condizioni per fare emergere nel miglior modo possibile le loro qualità».

L’allenatore a cui ispirarsi? «Ce ne sono tanti del massimo campionato, posso dire di aver conosciuto bene Vincenzo Montella e di averne apprezzato oltre alle doti professionali anche quelle umane». Poi arriva la battuta di Mattioli: «Mister, qui forse volevano sentirsi rispondere Conte per la grinta che mette durante le partite. Dica Lei ai giornalisti che in panchina non è il tipo di allenatore che tende a seguire passivamente la partita, è l’aspetto per cui ci hanno rimproverato spesso i nostri tifosi in questa prima parte di stagione». Semplici sorride e raccoglie: «Stamattina ero già quasi senza voce, ed ai miei collaboratori dicevo che devo immediatamente allenarla. In panchina? Porterò la divisa sociale, perchè per come sono stato cresciuto la partita è il momento dove l’allenatore rappresenta la società di appartenenza».

Infine, sui tifosi: «Non scopro certamente oggi il valore del pubblico di ferrara e della Curva, che ho visto nelle immagini ed anche qualche anno addietro dal vivo. Anzi ci tengo a ringraziare tutti i supporters biancazzurri che mi hanno scritto in queste ore dandomi il benvenuto, a dimostrazione della grande civiltà e cultura dello sport di Ferrara. Vedere così tanto entusiasmo, in un momento comunque non facile, mi ha sorpreso e dato ancora più motivazioni. Faremo di tutto per fare tornare la gente a riempire lo stadio».

Note a margine: con Semplici si forma uno staff tecnico quasi completamente toscano. Al preparatore dei portieri, ed ex viola, Scalabrelli che lavora alla Spal già dalla passata stagione, vanno ad aggiungersi il vice Andrea Consumi (proveniente dalla Primavera della Fiorentina) e il preparatore atletico Matteo Levi, che vanta un curriculum di tutto rispetto, avendo lavorato nello staff delle nazionali azzurre guidate da Lippi e Donadoni.

 

 

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