Politica
3 Dicembre 2014
Nella provincia estense il calo più rilevante di tutta l’Emilia-Romagna

Pd, a Ferrara persi 45mila voti in 6 mesi

di Marco Zavagli | 3 min

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unnamed54-420x314Si era parlato di vittoria di Pirro all’indomani del 23 novembre. Quando il Partito democratico con il suo candidato Stefano Bonaccini si era riconfermato al governo dell’Emilia-Romagna. E, visti i numeri e gli impietosi confronti con le elezioni precedenti messi nero su bianco dall’Istituto Cattaneo, ci troviamo di fronte a quella che si potrebbe chiamare una felice disfatta.

Una felice disfatta che vede la propria Caporetto a Ferrara. Qui i dem hanno perso per strada dal 2010 ad oggi qualcosa come il -44,1% di consenso elettorale. Ma veniamo ai dettagli del voto in provincia.

L’analisi dell’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna mostra che, nel complesso della regione, il Partito Democratico ha perso oltre un terzo dei propri consensi rispetto alle elezioni regionali del 2010 (-322.504 voti, pari al 37,6%). I consensi si sono ridotti in maniera anche più vistosa rispetto alle elezioni europee dello scorso maggio (-677.283, pari al 55,9%).

Nella nostra provincia invece alle regionali il Pd ha ottenuto 39.548 voti, contro i 95.833 del maggio precedente per le elezioni europee (quindi con una variazione in valore assoluto del -56.285%). Alle regionali del 2010 ottenne 70.805 preferenze (variazione in valore assoluto del -31.257%). Quanto alle percentuali, tra elezioni omogenee, come le due tornate per le regionali, la perdita è stata del 44,1 e del -58,7 invece se si conta la differenza tra maggio e novembre 2014.

Quanto alla variazione tra regionali ed europee, il -58,7 di Ferrara alza la media tra i nove capoluoghi, calcolata in -55,9%. Dietro il passivo registrato da Calvano e i suoi troviamo il 58,4 di Forlì-Cesena, il 58,1 di Parma, il 57 di Rimini, il 56,6 di Reggio, il 55,5 di Bologna, il 54,6 di Modena, il 53 di Piacenza e il 51,6 di Ravenna.

Quanto alla Lega Nord, a Ferrara il 23 novembre il Carroccio ha ottenuto 25.693 preferenze, contro le 11.543 delle europee e le 25.049 delle regionali 2010, segnando una variazione in valore assoluto di 14.150 tra maggio e novembre e di 644 tra 2010 e 2014. Quanto a percentuali si tocca il +122,6% tra europee e ultime regionali e il 2,6 tra le tornate del 2010 e del 2014.

Forza Italia perde quasi come altrove: gli attuali 9.266 voti sono quasi un terzo dei 26.658 delle europee e meno di un quinto dei 52.021 delle regionali 2010 (variazioni assolute rispettivamente di -17.392 e -42.755, in percentuale -65,2 e -82,2).

Il Movimento 5 Stelle avanza rispetto alle elezioni del 2010 (+32.837 voti), ma subisce un arretramento cospicuo (-284.480 voti) rispetto alle elezioni europee di maggio, che già avevano fatto registrare un calo rispetto all’exploit delle politiche del febbraio 2013. Circa due elettori su tre che avevano votato Grillo nelle elezioni europee di maggio, lo hanno abbandonato sei mesi dopo. Le province in cui l’arretramento è maggiore solo quelle di Piacenza, Ferrara e Parma. Nella nostra provincia infatti Grillo ha preso 11.570 voti contro i 37.218 delle europee e gli 8.062 di 4 anni fa (-25.648 e +3.508, -68,9 e 43,5).

Le forze della sinistra radicale (Sinistra ecologia e libertà, Rifondazione Comunista e Lista Tsipras), infine, hanno complessivamente perso circa il 10% dei propri consensi, sia rispetto alle elezioni europee, ossia un decremento di 10.425 voti (–11%), sia rispetto al 2010: la riduzione è stata del 13,6% (con una diminuzione in voti assoluti di 13.102 unità). A Ferrara il risultato è stato di 6.062 preferenze rispetto alle 6.521 di maggio e alle 7.900 del 2010 (–459 e –1.838, –7,0 –23,3).

I dati in Regione.

cattaneoreg

 

 

I dati suddivisi per provincia.

cattaneoprov

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