Andrà a processo per violenze sessuali verso l’ex compagna. È la decisione presa dal gip del tribunale di Ferrara, che ha sciolto la riserva su una serie di querele tra due ex conviventi quarantenni. Lei lo accusa di violenza sessuale e violazione degli obblighi familiari (hanno un figlio di pochi anni), lui contraccambia denunciandola per calunnia.
I fatti risalgono al 2011. La loro relazione finisce bruscamente e si separano. La donna lamenta atteggiamenti violenti da parte dell’uomo nei suoi confronti, offese e insulti. Anche alla presenza del figlio. Con il passare dei tempi i rapporti peggiorano ulteriormente. Lui arriverebbe a costringerla a subire atti di libidine. Una volta anche alla presenza del minore. Episodi raccontati alla madre della vittima e alla babysitter, chiamate come testimoni ma che per forza di cose avevano avuto solo una conoscenza indiretta dei fatti.
Nel settembre 2011 lei lo accusa anche di atti sessuali nei confronti del figlio. Questo perché, a suo dire, il bambino, dopo aver passato del tempo con il padre, manifestava una strana eccitazione in sua presenza. Ipotesi questa che però contrasta con quanto analizzato successivamente dagli psicologi dei servizi sociali, che non hanno rilevato nulla di strano nel comportamenti usuali del piccolo, che tra l’altro si sarebbe dimostrato molto attaccato al padre. Proprio sulla base di questi esami il tribunale per i minorenni aveva già autorizzato l’anno scorso incontri liberi tra genitore e figlio.
A ‘scagionare’ il padre dall’infamante accusa di violenze nei confronti del figlio sono anche i risultati confermati in seguito, dopo un’ulteriore denuncia da parte della madre sempre per violenza sessuale ai danni del minore, dalla consulenza di una psicoterapeuta infantile.
Intanto negli ultimi mesi, a parte qualche sporadico assegno, lui non avrebbe provveduto al mantenimento del minore. Di qui, nel gennaio del 2012, alla denuncia per violenza sessuale si aggiunge quella per violazione degli obblighi familiari.
Al termine delle indagini, ottenuti i necessari riscontri, il pm Alberto Savino aveva chiesto l’archiviazione per tutte le posizioni di entrambi. Nel corso dell’udienza di opposizione all’archiviazione il gip si è riservato la decisione. Dopo alcuni giorni la decisione: accolta la richiesta per la calunnia, per gli atti su minore e la violazione degli obblighi di mantenimento e imputazione coatta invece per quanto riguarda le presunte violenze sessuali sull’ex compagna.
La vicenda proseguirà dunque con l’udienza preliminare.