“Quando i cittadini arrivano a proporre vigilantes private per garantirsi la sicurezza c’è un problema di sicurezza”. Tuona così la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che ha partecipato nel tardo pomeriggio di oggi ad un sit-in organizzato dal distaccamento provinciale del partito sotto al grattacielo, denunciando anche lei la situazioine di stallo in material di sicurezza della zona Gad, per la quale alcuni residenti hanno proposto nei giorni scorsi una colletta per pagare un servizio di vigilanza privata.
“Ormai noi stiamo riscontrando questo tipo di problemi in tutte le nostre città — continua la Meloni —, quello che stiamo facendo è andare in questi luoghi a capire i bisogni e le istanze di questi cittadini. Ieri siamo stati a Tor Sapienza, in quello che è un focolaio, qualche settimana fa eravamo sempre a Roma, a Corcolle, siamo stati a visitare il signor Gino Lozzi, che è stato ridotto quasi in find di vita a settant’anni da tre stranieri che gli sono entrati in casa per rubare”.
La Meloni poi, in mezzo alla sessantina di persone che hanno presenziato all’evento — tra cui tutti i candidate ferraresi alle regionali e i vertici locali del partito — munite di striscioni e tricolori, ha anche esplcitato il suo programma in material di immigrazione: “Da una parte c’è il fenomeno dell’immigrazione che non siamo più in grado di gestire: abbiamo denunciato rispetto alle politiche del governo che l’immigrazione incontrollata e non gestita avrebbe prodotto o rischiava di produrre ancora più marginalità sociale, ancora più degrado e ancora più rischi per la sicurezza perché la maggior parte delle persone che abbiamo fatto entrare in Italia sono persone a cui neanche lontanamente potremmo garantire una vita dignitosa, quindi sono persone allo sbando che finiscono nelle mani della criminalità organizzata perché non hanno un lavoro”.
“A questo si aggiunge — prosegue la leader di Fdi — la totale assenza della certezza della pena in Italia, dove si collezionano svuota-carceri e provvedimenti con i quali si rimette in libertà anzitempo gente che dovrebbe stare in galera, si pensa di poter piegare il codice penale alle esigenze delle carceri aziché adattare le carceri al codice penale e quindi c’è una situazione complessiva per cui le persone non si sentono più in sicurezza a casa loro, in quartieri normali. Non penso si possa risolvere questo problema pagando i cittadini una vigilanza privata perché le amministrazioni non sono in grado di fare il loro lavoro”.
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