Scende in terra la bara bianca di Taisir
È stata una struggente cerimonia quella che con rito islamico ha accompagnato l’ultimo saluto a Taisir Manai
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Juan Martin Molinari, il presidente di Ars et Labor, è stato sanzionato per situazioni amministrative risalenti al periodo in cui possedeva quote del Perugia
Anche la Corte d'Appello del tribunale di Bologna ha assolto Fabio Longo, il 62enne assistente capo della polizia penitenziaria di Ferrara, oggi in pensione, inizialmente finito a processo con l'accusa di peculato per essersi appropriato senza titolo di ventiquattro bottiglie di olio per un valore di circa 60 euro
Il Centro, che dal suo avvio offre supporto legale, psicologico, lavorativo, orientamento ai servizi sociosanitari e all’autonomia abitativa, grazie al partenariato con il Centro Donna Giustizia e il Centro Ascolto Uomini Maltrattanti, ha integrato le proprie attività
"Parvae Romae. Arte, guerra e potere tra Rimini e Ferrara nel XV secolo" è il titolo del convegno che si terrà giovedì 18 settembre alle 15.45 nella sala dell'Arengo nel palazzo comunale di Ferrara
di Marcello Celeghini
Un viaggio d’istruzione per focalizzare l’attenzione sulla città simbolo della guerra bosniaca. È stato questo l’intento con cui alcune classi dell’Iti “Copernico –Carpeggiani” e dell’Iis di Portomaggiore sono partite lo scorso maggio alla volta della Bosnia Erzegovina verso la città di Srebrenica. Ieri sera presso l’Istituto di via Pontegradella è avvenuto il resoconto del viaggio da parte degli studenti attraverso il supporto di Rete Lilliput impegnata nella campagna Osm (Obiezione alle spese militari).
Il viaggio è stato reso possibile grazie ai fondi messi a disposizione da Rete Lilliput poiché è stato inserito nel progetto ‘Adopt Srebrenica’ che la Rete ferrarese sostiene economicamente attraverso la campagna nazionale ‘Obiezione alle spese militari’. Il progetto, avviato nel 2005 a Bolzano. si prefigge l’obiettivo di riportare l’armonia tra le varie culture e religioni che popolano l’area bosniaca, dopo che queste sono state pesantemente lacerate dall’atroce conflitto degli anni ’90. Il progetto prende come simbolo la città di Srebrenica poiché proprio qui nel luglio del 1995 è avvenuto uno tra i più feroci massacri di massa degli ultimi decenni: ben ottomila bosniaci di fede musulmana sono stati uccisi da parte delle truppe serbe nella totale indifferenza dei caschi blu dell’Onu.
Delle immagini che i ragazzi, via via, hanno mostrato durante la presentazione, colpisce soprattutto la trasformazione della città di Srebrenica in una città cimitero visto l’alto numero di tombe che si possono trovare anche ai lati delle strade o nei giardini privati delle abitazioni. “Il ricordo di quel massacro è ancora vivo nelle menti della popolazione di Srebrenica e dell’intera Bosnia.- interviene il professore Sergio Golinelli- D’altronde i segni della guerra sono tutt’ora ben visibili. Ci sono ancora i campi minati, le pallottole conficcate nei muri e tante lapidi su cui piangere. L’iniziativa verrà sicuramente riproposta anche in questo anno scolastico e speriamo che anche altre scuole superiori ferraresi vogliano sostenere il progetto”. Durante la serata è stata presentata anche la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare per la ‘difesa civile non armata e nonviolenta. L’obiettivo è quello di riunire in un dipartimento unico le diverse realtà che operano nella difesa civile, come ad esempio il servizio civile e la protezione civile.
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