di Anja Rossi
È stata voluta dentro al municipio proprio per dare un senso di interesse verso il mondo economico e dell’associazionismo ferrarese. Con queste parole della portavoce del sindaco e organizzatrice dell’evento, Anna Rosa Fava, ha inaugurato la mostra “Grafica pubblicitaria e oggetti rari della Ferrara del ‘900”.
“Questa mostra – spiega la portavoce – è stata fortemente voluta dagli assessori Serra, Maisto e Modenesi”. Proprio perché al Comune sta a cuore la realtà produttiva cittadina, “abbiamo deciso di organizzare un convegno alla Camera di commercio per ragionare con degli esperti sugli strumenti di comunicazione di ieri e di oggi”, conclude Anna Rosa Fava. La mostra, infatti, visitabile negli orari d’ufficio del Comune, sarà aperta fino al 22 novembre prossimo, data nella quale si terrà un convegno a conclusione del percorso dal titolo “Ferrara in Italia e nel mondo: tecniche moderne di promozione e lancio pubblicitario” (presso la sala conferenze della sede della Camera di commercio).
Del tuffo nel passato di questa mostra parla anche l’assessore Roberto Serra, presente all’inaugurazione e fiducioso nel futuro. “Parlo sia come cittadino che come assessore al Commercio: è bello poter appropriarsi del nostro passato e del made in Ferrara, che sono convinto possa esprimersi ancora in tanti campi”.
Una mostra, dunque, che fa tornare indietro nel passato, un passato cittadino sicuramente più florido e produttivo: dal marchio Stella alla Simerac, dalle calzature di lusso Zenith alla distilleria Placci e Tedesci, sono molte le illustrazioni e gli oggetti che ripercorrono l’inventiva economica e pubblicitaria di Ferrara, dalla fine dell’Ottocento agli anni del boom.
La mostra è stata possibile grazie alla collezione privata del ferrarese Alberto Cavallaroni, che negli anni ha raccolto oggetti e illustrazioni che han reso grande, in passato, la città estense, e dalla Ferrariae Decus, che ha finanziato l’allestimento della mostra. È già prevista una seconda tappa della mostra, prossimamente presso la delizia del Belriguardo, che raccoglierà ancora più oggetti e locandine a testimonianza di un vivo passato che oggi fa fatica a replicarsi.
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