Eventi e cultura
20 Ottobre 2014
Prima nazionale in esclusiva per il Festival di danza contemporanea di Ferrara

Il paesaggio interiore di Saburo Teshigawara

di Redazione | 3 min

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teshigawar​adi Federica Pezzoli

Di nuovo una prima nazionale in esclusiva e di nuovo un grande nome della danza internazionale per il secondo appuntamento con il Festival Danza Contemporanea Ferrara. Dopo Vim Vandekeybus è la volta di Saburo Teshigawara, che con Lanscape apre il ciclo Focus Japan, una serie di spettacoli, proiezioni, approfondimenti dedicati dal Teatro Comunale Claudio Abbado alla cultura nipponica.

Landscape è una nuova produzione nata dall’incontro tra Saburo Tashigawara e Francesco Tristano, eclettico pianista di origini lussemburghesi classe 1981. Sul palco con loro Ryhoko Sato, danzatrice cardine di Karas, la compagnia fondata da Teshigawara nel 1985. Il primo incontro fra i tre artisti è stato nel 2010 in Provenza, poi altre serate insieme fra Tokyo e il Lussemburgo, per arrivare ora a una vera e propria collaborazione e a uno spettacolo concepito insieme: Landscape, appunto, che deriva il suo titolo da In a landscape di John Cage, le cui musiche vengono interpretate dal vivo da Francesco, insieme a quelle di Bach e ad alcune sue composizioni originali. Ma Landscape, spiega il pianista nell’incontro al termine dello spettacolo, “è anche il palcoscenico vuoto che durante l’ora dello spettacolo viene riempito dai tre elementi: musica, movimento, luce”.

Ha ragione Francesca Pedroni quando, al termine della performance, introducendo gli artisti lo definisce “uno spettacolo nel quale vivono un respiro comune”: è palpabile quanto Landscape tragga il proprio valore, la propria unicità dalle suggestioni reciproche fra questi tre interpreti dalla straordinaria presenza scenica. Al principio sembra che sia Francesco a dare il ritmo con il suo pianoforte, mentre Saburo e Rihoko danzano non sulla musica, ma con la musica, i piedi tanto veloci quanto sono le dita sulla tastiera, i movimenti ampi a sottolineare i cambi di tempo e le pause. Poi ti accorgi che Francesco ogni tanto alza lo sguardo, per vedere cosa accade sul palco, e allora intuisci che in realtà la partitura è solo una struttura di base che si adatta all’ispirazione del momento in base alle suggestioni che Rihoko e Saburo gli comunicano, danzando in geometrie di luce essenziali.

Teshigawara si muove rapido, sobrio, essenziale, disegnando nell’aria e tagliando lo spazio; le movenze di Rihoko posseggono un lirismo etereo, che rende la sua danza quasi sublimata. Entrambi dimostrano una straordinaria qualità di movimento dalla magnetica fluidità e spontaneità, frutto anche di quella libertà con cui Teshigawara interpreta la creazione di una coreografia: “il corpo è complicato, per questo non mi piace pensare alla coreografia come un insieme fisso di passi, ma come un sentire totale, come quando piove e si sente il corpo bagnato”.
Landscape è una miniatura curata nei minimi particolari, un oggetto unico, un magnifico ed equilibrato incontro fra tre grandi personalità in cui l’insieme è persino più pregevole della somma delle sue parti, è una meditazione sul corpo che nasconde un paesaggio interiore.

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